Alitalia, i francesi vanno avanti Il Tar valuta lo stop

E il governo rema dalla stessa parte: nel decreto Milleproroghe ieri è stato approvato un emendamento che prevede il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, con la cassa integrazione straordinaria per 48 mesi. Un impegno di 175 milioni di euro necessario per accompagnare il piano industriale della compagnia. Non spaventa, quindi, il rischio di uno stop del Tar del Lazio sulla strada di Air France-Klm verso Alitalia: il tribunale amministrativo si riunisce oggi per valutare il ricorso di Air One che chiede spazi per rientrare in corsa e l'annullamento dell'accordo di esclusiva che blinda la trattativa finale per il passaggio del controllo della compagnia italiana dal Tesoro ai francesi. Nemmeno gli scioperi di ieri a Linate e Malpensa, a sostegno dello scalo varesino, hanno fatto vacillare i vertici della compagnia d'oltralpe. Dall'AirShow di Singapore il vicepresidente Leo M. Van Wijk ha ribadito che, se si arriverà a un accordo, verrà lanciata una offerta sul 100% di Alitalia, sarà necessaria una iniezione di risorse per «circa 3 miliardi di euro in 5-6 anni», e non ci saranno passi indietro su Malpensa: la scelta di Alitalia di concentrare su Fiumicino i voli intercontinentali è uno dei punti fermi di Parigi per la chiusura dell'operazione. La trattativa, dunque, procede con determinazione e nel rispetto dei tempi previsti: è confermato l'obiettivo di chiudere entro il 14 marzo con un accordo tra le compagnie. Dovrà poi pronunciarsi l'azionista, il Tesoro che ha in mano il 49,9% del capitale. A dire l'ultima parola sarà il nuovo Governo, dopo le elezioni. Intanto non è ancora confermata la data delle visita a Roma del numero uno di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, per incontrare i sindacati: è indicativamente prevista intorno al 27 febbraio ma le tappe per portare avanti il progetto sono condizionate all'esito dell'udienza di oggi del Tar. «L'impressione è che la partita resti aperta», ha detto il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.