Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Niente nozze, per ora, ...
Il prezzo dell'Opa (l'offerta pubblica di acquisto) da 31 dollari per azione «sottovaluta in modo notevole» il valore del gruppo e per questo non è «nel migliore interesse dell'azienda e degli azionisti» ha motivato il cda di Yhaoo che ha preso la decisione all'unanimità. Un no secco, dunque, ma non necessariamente un no definitivo. Yahoo non esclude infatti di poter trattare con il gigante del software di Seattle, nel caso in cui sul piatto arrivi una proposta più allettante. Insomma, la partita non è chiusa, anche perché bisognerà vedere se Microsoft getterà la spugna o se, visto che il takeover ha già una natura ostile, passerà ai fatti e avvicinerà direttamente gli azionisti di Yahoo, bypassando di fatto il cda. E quest'ultima seconda opzione è molto più probabile della prima. Yang ha rassicurato i dipendenti con una e-mail, spiegando che la società potrà crescere rimanendo anche indipendente. «Yahoo è una società organizzata in modo migliore, che si muove sempre più velocemente e più agile nel trasformare le esperienze dei suoi utenti e degli inserzionisti». Il colosso ha rinnovato poi l'impegno a valutare anche altre alternative strategiche. E sono, così, riprese le indiscrezioni secondo le quali la società potrebbe decidere di riavviare le trattative anche con Aol, la divisione Internet del colosso multimediale Time Warner. Un modo secondo altri commentatori per costringere Microsoft ad alzare l'offerta. Per questo molti analisti ritengono che Microsoft aumenterà la proposta di acquisizione dai 31 dollari per azione a un valore compreso tra i 35 e i 40 dollari per azione, per un valore complessivo tra 5 miliardi e 12 miliardi di dollari. La notizia del «gran rifiuto» di Yahoo è arrivata in un giorno in cui le tlc sono andate sotto pressione a Piazza Affari. Sono infatti proseguiti gli acquisti su Fastweb nonostante l'azionista Swisscom abbia smentito le voci di un'Opa residuale finalizzata al delisting.