Alitalia, Prodi sbarra la strada a Toto
L'offerta vincolante dei francesi dovrebbe arrivare entro metà marzo e per il professore non esistono altre strade, nonostante il ricorso presentato da AirOne contro la trattativa in esclusiva concessa al vettore transalpino su cui si pronuncerà il Tar Lazio il 20 febbraio. È un'operazione «necessaria e indispensabile», è una strada da percorrere «fino in fondo». Così Prodi ha definito la cessione della quota del Tesoro (49,9%) ai francesi. Sullo sfondo non c'è solo la crisi di governo e il ricorso al Tar della compagnia di Carlo Toto, ma anche la richiesta miliardaria di risarcimento avanzata dalla società che gestisce l'aeroporto di Malpensa e le polemiche sempre più accese in difesa del ruolo dell'aeroporto lombardo: ostacoli che complicano lo scenario in cui si svolge la trattativa finale. «Faremo tutto il possibile - ha detto Prodi - perché questa operazione che nessuno ha avuto il coraggio di affrontare, ma che da tutti è riconosciuta come necessaria, sia portata fino in fondo. Ci siamo assunti questo compito e faremo tutto il possibile per realizzarlo». Abbassa la testa il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, nonostante le aperture dei giorni scorsi verso un ritorno in campo della cordata italiana. «Il presidente Prodi ha detto che andiamo avanti, e io obbedisco», ha detto il ministro: la procedura in corso «non si tocca», e quanto a una eventuale nuova offerta di AirOne «se esiste, è ora che batta un colpo: venga formalizzata poi vedremo che succede». A Piazza Affari le azioni Alitalia hanno ricominciato a guadagnare salendo dell'1,13% a quota 0,68 euro. La Consob, che ha acceso un faro sugli ultimi giorni, mantiene un alto livello di attenzione sull'andamento del titolo e sulla correttezza delle informazioni che possono influenzarne le contrattazioni in Borsa. Intanto ieri i piloti e assistenti di volo delle associazioni Anpac, Anpav e Avia hanno annunciato che si costituiranno in giudizio per chiedere che il giudice rigetti la richiesta di Air One.