Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Telecom Italia prova a ...
Ieri si è riunito il primo cda del 2008. Ma dall'incontro è uscito molto poco dal punto di vista delle strategie per rilanciare la società. «La riunione è andata molto bene» si è limitato ad affermare il consigliere Cesar Alierta. Interpellato più volte circa il tema del possibile scorporo della rete il presidente di Telefonica non ha voluto commentare. Nessuna dichiarazione è arrivata neanche dall'amministratore delegato della compagnia spagnola Julio Linares. Bocca chiusa anche da parte del consigliere ed economista francese Jean Paul Fitoussi. Se gli stranieri sono stati avari di commenti così non è stato, invece, per gli italiani. Da loro e in particolare da Gilberto Benetton è arrivata almeno l'indicazione sulla presentazione del nuovo piano triennale della società. «Sarà presentato il 6 marzo» ha detto Benetton uscendo dalla sede di Telecom e sottolineando come nel corso del cda «si è solo parlato del piano qualitativo che verrà presentato nel piano industriale il 6 marzo». Sul tavolo dei consiglieri non sono stati affrontati, invece, sempre secondo il consigliere di Ponzano Veneto nè il tema di Alice France nè dello scorporo della rete. Insomma sono state affrontate solo «cose generiche» ha ribadito un altro consigliere italiano, Luigi Fausti. A riportare un pò di attenzione sul gruppo che pur avendo le potenzialità continua a languire in Borsa è stata ieri l'Autorità Antitrust, il cui presidente Corrado Catricalà, ha spezzato una lancia a favore di Telecom Italia che «è l'unica compagnia di Tlc in grado di realizzare una rete di nuova generazione. «Chi altro in Italia può fare la rete di nuova generazione se non Telecom Italia?»