Famiglie in crisi, una su sette soffre
Secondo l'Istituto di statistica, infatti, una famiglia su due vive con meno di 1.900 euro e quasi il 15% non arriva a fine mese. Si vive al limite, insomma. Senza sprechi. E con il timore della «tegola» di una spesa imprevista, vista come fattore di crisi da un nucleo su tre. Poi un dato che dà certezza sul fatto che la povertà picchia duro: il 4,2% delle famiglie, almeno una volta in un anno, non ha avuto i soldi per comprare da mangiare. A tirare di più la cinghia sono quelli che scelgono di fare più figli, ma anche i genitori single e gli anziani soli. E ancora una conferma di quanto si intuisce senza numeri: si vive meglio, quanto a disponibilità economiche, a Trento e a Bolzano piuttosto che in Sicilia o in Calabria. Le informazioni arrivano dall'indagine campionaria sulla distribuzione del reddito e delle condizioni di vita in Italia (2005-2006). Rispetto alla rilevazione precedente la disponibilità di reddito è più o meno rimasta ferma ma da un anno all'altro sono diventate più difficili le condizioni di vita delle famiglie numerose. È aumentata al 23,8% la fetta di quelli che non arriva tranquillamente alla fine del mese. Una spesa imprevista di 600 euro mette in crisi il 38% delle stesse. Non potrebbe essere altrimenti. Il 50% delle famiglie italiane vive con meno di 1.872 euro al mese. Ancora più a rischio sono gli anziani soli. La metà di loro se la deve cavare con meno di 920 euro al mese. Risultato: il 14,6% delle famiglie italiane, una su sette, dichiara di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. A pesare maggiormente sui redditi sono le spese mediche e le bollette. In almeno un'occasione nel 2006 il 9,3% delle famiglie si è trovato in arretrato con i conti di luce, gas, il 4,2% non ha avuto i soldi per comprare il cibo necessario, il 10,4% per pagare le spese mediche, il 16,8% per comprare vestiti necessari e il 10,4% per riscaldare l'abitazione. Anche in questo caso, poi, si conferma un paese spaccato a metà. Nel Meridione le famiglie hanno un reddito inferiore del 30% rispetto a quelle del Nord.