Le tute blu bloccano le strade Damiano cerca la via d'uscita
Ma ieri è stata un'altra giornata di lotta per le Rsu aziendali. Secondo dati Fiom, circa 80 aziende metalmeccaniche e più di 10 mila lavoratori hanno incrociato le braccia per 2 ore. Proteste che hanno riguardato non solo il Nord (in particolare Torino, Genova e Trento), ma anche il Centro e il Sud Italia. Ad Albacina di Fabriano, circa 300 operai della Indesit Company hanno bloccato in entrambi i sensi di marcia la Superstrada 76 Ancona-Roma, all'altezza dello stabilimento. Una rappresentanza dei metalmeccanici della zona industriale della Val di Sangro, in provincia di Chieti, ha bloccato il traffico sulla Fondovalle Sangro e sulla provinciale 119 Sangritana all'altezza del bivio di Montemarcone di Atessa. A Napoli invece, un gruppo di lavoratori della Whirlpool ha impedito l'accesso per oltre un'ora nella zona industriale del capoluogo campano. Sciopero e corteo interno anche nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat, dove si produce la Grande Punto. Oggi comunque sarà una nuova giornata di «esplorazioni» alla ricerca di punti di contatto tra le richieste di Fim Fiom Uilm (117 euro di aumenti per 30 mesi) e le controfferte di Federmeccanica (120 euro a partire dal 1 gennaio 2008, più una una tantum di 250 euro per i sei mesi di vacanza contrattuale). Entrambe le parti si dicono disponibili a ricominciare la concertazione, ma la tensione rimane alta. Il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo ha posto un limite di tempo alla risoluzione della vertenza: se entro la settimana non si troverà un accordo con i sindacati, da lunedì prossimo partiranno le «elargizioni unilaterali» ai lavoratori. D'altro canto, anche Fim, Fiom e Uilm non sono disposti a scendere a compromessi. I nodi della trattativa non riguardano solo il lato economico, ma anche altre questioni sostanziali della contrattazione. Un punto dolente è quello dell'orario. La proposta delle imprese è di aumentare le retribuzioni per l'orario plurisettimanale: dal 10 al 15% nei giorni feriali e dal 15 al 25% nei festivi. Ma i sindacati, soprattutto la Fiom, si sono opposti alla richiesta di due sabati di straordinario e due permessi annui retribuiti. Quanto al mercato del lavoro, gli industriali chiedono un tetto massimo di 44 mesi per il cumulo tra i contratti a termine e quelli interinali. Le parti sociali invece pongono un tetto di 36 mesi per i contratti a tempo determinato e un tetto di 42 in caso di accumulo tra contratti interinali e a tempo determinato. Federmeccanica, infine, vuole un nuovo regime per le ferie: tutti i lavoratori maturano un giorno di ferie aggiuntive dopo 10 anni di servizio e altri due dopo ulteriori 8 anni. Fiom, Fim e Uilm sono contrari perché in questo modo i nuovi assunti non godranno più dei cinque giorni di ferie dopo 18 anni, ma solo di tre.