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Tute blu, il governo prova a mediare

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Proteste in fabbrica

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Alla Fiat Mirafiori si è svolto un corte interno di protesta, allo stabilimento di Cassino gli operai hanno bloccato le linee di montaggio, alla Fincantieri di Castellammare i lavoratori hanno dato vita a uno sciopero e a un corteo, altri disagi si sono verificati sulla A14 e sulla Milano-Varese, caselli autostradali bloccati nell'alessandrino, mentre nel Lazio i lavoratori del Sielte hanno paralizzato la pontina. Ieri pomeriggio il Ministro del Lavoro Cesare Damiano ha convocato sindacati e Federmeccanica (con tavoli separati): gli industriali hanno subito precisato che se non sarà trovato nei prossimi giorni un accordo sul rinnovo contrattuale, scatteranno a fine mese «elargizioni unilaterali». Ma arriva anche un'apertura: «Non siamo qui per rompere», ha detto il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo che ha spiegato come «la delegazione da lui guidata ha accettato l'invito a sospendere per alcuni giorni l'erogazione unilaterale». Gli industriali propongono aumenti di 120 euro per due anni dal primo gennaio 2008, ma per i sindacati si tratta di una somma inferiore a 100 euro se spalmata su 30 mesi, cioè considerando i sei mesi di vacanza contrattuale. E così resta dura posizione della Fiom secondo cui andrebbero organizzati subito degli scioperi per manifestare il malessere della categoria. E anche per la Uilm e la Fim Cisl, se dovessero partire aumenti unilaterali decisi da Federmeccanica, uno sciopero sarebbe inevitabile. Il Governo è contrario a atti unilaterali da parte degli industriali perché «sarebbero un ostacolo alla positiva riuscita della trattativa». Mentre il presidente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo punta il dito contro «una parte del sindacato che non vuole rinnovare il contratto». I segretari della Cgil Guglielmo Epifani e della Uil Luigi Angeletti hanno replicato a Montezemolo: «Le responsabilità sono di Federmeccanica».

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