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Giovanni Lombardo [email protected] Missione milanese ...

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La decisione di affidare la carica di direttore generale a Giuseppe Lopes, presa autonomamente lo scorso 9 gennaio dal cda del Banco di Sicilia, non è piaciuta alla capogruppo e adesso si cerca di ricomporre lo strappo. L'obiettivo è arrivare a una soluzione condivisa in vista del comitato nomine, previsto per lo stesso giorno, che sancirà la nullità della nomina di Lopes, e designerà un nuovo direttore generale. La parola d'ordine è «mediare», un compito che sembra essere affidato soprattutto a Puglisi (la fondazione è azionista di Piazza Cordusio con lo 0,6% così come la Regione). È stato lui, infatti, il primo a smorzare i toni, visto che «le cannonate sono patite, adesso bisogna trovare gli accordi», ha detto Puglisi l'altro ieri. Per la carica di direttore generale si cerca una figura che concili le esigenze di entrambe le parti. E quindi bisogna individuare un nome in grado di coniugare le esigenze del legame con il territorio con gli obiettivi di un gruppo bancario internazionale, che potrebbero essere soddisfatti, secondo alcune indiscrezioni, da un presidente vicino a Confindustria Palermo. Il vicepresidente dell'associazione degli industriali, Ettore Artioli, titolare della delega per il Mezzogiorno, ha auspicato che «la vicenda si chiuda al più presto nell'interesse della banca». L'ex leader di Confindustria Sicilia ha poi spiegato che la «sicilianità» evocata dal presidente del Bds Salvatore Mancuso «non significa avere una Banca del Sud, ma significa essere nelle strategie della banca, di una banca che guarda al Sud come area di business e poco importa chi siede nel cda». Da Unicredit nel frattempo è giunto un segnale chiaro che, nonostante l'impasse, l'attività in Sicilia prosegue e, attraverso la Divisione Retail, sarà istituito un comitato economico coinvolgendo gli imprenditori locali.

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