Alitalia, Toto non molla la presa
L'imprenditore abruzzese ha spiegato che il suo piano «copre tutte le esigenze del Nord Italia, copre i voli da Fiumicino, da Malpensa e da tutti gli altri aeroporti». Soddisfatto Formigoni. «Il piano industriale di AirOne è di estremo interesse - ha detto - Il piano di Air France non lo conosco, forse lo conoscono solo Prodi e Padoa Schioppa ma gli altri 58 milioni di italiani che hanno versato soldi per Alitalia no». Il presidente della Regione Lombardia rincara la dose. «Alitalia - ha proseguito Formigoni - non è la compagnia di questo o di quel presidente del Consiglio, è la compagnia di tutti gli italiani, per questo è necessario che il governo agisca con trasparenza». Riguardo ad Air France, Formigoni ha precisato che «Spinetta (il presidente del gruppo franco-olandese, ndr) non si è fatto più sentire, ma se me lo chiede non ho nessuna difficoltà a incontrarlo». Formigoni ha aggiunto di «aspettare l'incontro in consiglio dei ministri martedì prossimo» aggiungendo che chiederà «ai ministri che compongono il Tavolo per Milano spiegazioni sulle procedure adottate sino ad oggi». Entro domani, comunque, dovrebbe essere firmata la lettera per la trattativa in esclusiva con Air France-Klm. E il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani scende in campo a difesa delle scelte del governo. «Il Nord che conosco io deve rifiutare la demagogia: non si può chiedere ad Alitalia di salvare Malpensa - ha detto - Nessuno può fare di Malpensa un hub senza che venga riorganizzato il sistema aeroportuale del Nord. Non si può ragionare in un sistema in cui ogni 50 chilometri c'è un aeroporto». Ma il fronte del Nord non ci sta. «Che Malpensa sia stata la causa principale della crisi di Alitalia rappresenta affermazione generica e superficiale», ha affermato il presidente e amministratore delegato di Sea, Giuseppe Bonomi commentando le parole del numero uno di Air France, Jean Cyril Spinetta, che individuavano nello scalo milanese l'origine dei mali di Alitalia. G.Lom.