La solita politica di pochi fatti e molte parole
Niente, che io sappia. Eppure i mezzi a disposizione non mancano. Televisione, radio, giornali e periodici potrebbero essere usati per divulgare conoscenza, progresso scientifico, innovazione. E anche per chiarire quanto sia nell'interesse di tutti i cittadini che gl'inceneritori e i termovalorizzatori s'impiantino e presto. Usare la forza pubblica per prevenire o reprimere il ribellismo della gente senza che essa sia stata formata e informata, non è la pratica migliore per una sana e civile convivenza. La verità è che da noi si spacca il capello in quattro sulla nuova legge elettorale, si organizzano tavole rotonde sulle infrastrutture materiali, si disserta sull'energia nucleare e sull'impiego del carbone pulito, oppure sulla burocrazia statale che non lubrifica le iniziative utili di imprenditori piccoli e grandi, o sulla scuola come dovrebbe essere e invece non è. Ma quando dall'approfondimento dei problemi si deve passare alle scelte politiche concrete e conseguenti, tutto si rimanda in attesa di tempi migliori, tutto sa di tattica volpina anziché di strategia progettuale, tutto galleggia all'insegna della sopravvivenza come che sia. E la politica così immiserita partorisce l'antipolitica. Gianni Pasquarelli