Il commercio spera nei saldi

Anche i commercianti però sperano di recuperare le mancate vendite durante le festività. Sabato prossimo le vendite scontate partiranno a Roma, Milano, Torino, Venezia, Ancona, Bari, Palermo. Il terzo round riguarderà Firenze (7 gennaio) e Cagliari (8). Reggio Calabria dovrà aspettare invece fino al 15 gennaio. «I saldi sono un'occasione attesa dai consumatori per fare l'affare e acquistare a costi ribassati i capi d'abbigliamento più costosi. Ma anche i commercianti hanno aspettative: sperano di recuperare le mancate vendite del Natale appena trascorso» dice la Confesercenti. Un Natale da piangere, secondo la Fismo: per il 60% degli esercenti le vendite natalizie hanno fatto registrare un calo, sono rimaste uguali per il 28%. Solo il 12% ha aumentato le vendite, ma non più del 10%. Il tutto, garantisce il 90% degli intervistati, a prezzi invariati rispetto al Natale 2006. Più rosee le attese della Confcommercio che calcola due miliardi di spesa in più (per un giro d'affari di 6,5 miliardi) rispetto allo scorso anno. Le associazioni degli utenti annunciano «ispettori» sguinzagliati lungo le vie dello shopping a dare la caccia alle truffe e stimano cali tra il 5% e il 10%. «Dovrebbero essere vendite di fine stagione, ma quest'anno i saldi sono più che mai anticipati e questo, insieme ai timori legati ai rincari delle tariffe, ha imposto una brusca frenata ai consumi delle famiglie, già provate da budget ristretti» ha detto la vicepresidente Fismo, Alberta Parissi, chiedendo «una data nazionale uguale per tutti, e non prima di febbraio». Il Codacons ha assicurato che la spese procapite non supererà i 125 euro: una previsione che ha gelato gli esercenti. Inoltre, ha ricordato ancora l'associazione, solo il 50% dei consumatori, causa portafoglio troppo leggero, potrà permettersi di usufruire degli sconti stagionali. Ma Adusbef e Federconsumatori non sono d'accordo: le famiglie che compreranno a prezzo di saldo saranno circa il 57% pari a 13 milioni 250. Ognuna di loro spenderà una cifra pari a 373 euro (143 euro procapite) per una spesa complessiva di 4 miliardi 932 milioni di euro, in ripresa rispetto all'anno scorso.