Mister Prezzi ha già perso contro il Signor Carovita. In Italia bisogna favorire la concorrenza
Ogni nuovo strumento di controllo che tenti di fronteggiare una situazione di rialzi generalizzati, ormai parossistica, ci dovrebbe confortare. Non è forse vero, infatti, che a più accurati controlli corrisponde un meccanismo più rigoroso di costruzione del prezzo finale? Purtroppo, però, è fin troppo facile prevedere che Mr. Prezzi non funzionerà. E vediamo perché. Il nuovo garante anti-carovita, ufficialmente definito «Garante per la sorveglianza dei prezzi», dovrà sovrintendere alla tenuta e alla elaborazione di informazioni, coordinando una nutrita serie di uffici e organismi, tra cui: gli uffici prezzi delle Camere di Commercio, dell'Istat, gli uffici del Ministero delle Politiche Agricole, del Dipartimento per i Servizi Pubblici di Palazzo Chigi e di tutti gli altri strumenti che lo Stato ha a disposizione per sorvegliare l'andamento dei prezzi. Per difetto, fanno qualche centinaio di persone tra impiegati, funzionari e dirigenti di enti ed organismi pubblici e privati che non hanno mai dialogato prima d'ora in modo regolare e continuativo. Anche ammesso che, per motivi soprannaturali, la capacità di coordinamento e la buona volontà di tutti questi signori, trovassero una modalità operativa in grado di andare a rapida sintesi informativa (perché di informazioni stiamo parlando), il percorso per arrivare a un risultato finale di segnalazione di scostamenti eccessivi o rialzi non giustificati, è ancora lungo e accidentato. L'eventuale anomalia individuata da questa moltitudine di persone sarà comunicata al nostro Mister Prezzi, che dovrà segnalarla al Ministro dello Sviluppo Economico, cui spetterà la decisione di interessare l'Antitrust. Prima che si arrivi con Mister Prezzi a una qualche segnalazione di anomalie in atto sui mercati, cui poi faccia seguito un intervento concreto di contrasto del Governo, la bolla speculativa avrà fatto in tempo a gonfiarsi a piacimento procurando tutti i danni e tutti i guasti che stiamo quotidianamente vivendo sulla nostra pelle. E pensare che con il governo Berlusconi era stato realizzato, dal ministero per le Politiche agricole insieme a Federconsumatori, SMS Consumatori: un sistema di rilevazione e segnalazione di anomalie dei prezzi capace di funzionare in tempo reale. Questo strumento riscosse così tanto successo da ricevere, in una sola settimana, più di un milione di sms da parte dei cittadini-consumatori, desiderosi di sapere se il prezzo loro richiesto al momento dell'acquisto di generi alimentari fosse in linea con la media giornaliera del mercato. Le Associazioni dei Consumatori anche in questa circostanza hanno evidenziato le loro divisioni: se Federconsumatori e Adusbef si sono espresse favorevolmente sull'istituzione del nuovo garante, Codacons ha dichiarato che «non serve a nulla». In questo scenario sconfortante, l'unica proposta degna di nota ci sembra quella della Coldiretti, che si distingue spesso per profondità di analisi e capacità propositiva, che suggerisce l'apertura di mercati gestiti direttamente dagli agricoltori. Dopo le false privatizzazioni, le liberalizzazioni a risultato-zero dei vari pacchetti Bersani, anche il fronte dei prezzi rischia di diventare una battaglia dove si fa di tutto per non combattere il vero nemico. Piuttosto che individuare finalmente drastiche misure per realizzare un'ampia e libera concorrenza, soprattutto nel settore dei servizi, si è preferito ancora una volta creare l'ennesimo carrozzone inutile che nasce già morto. Mentre il Signor Carovita se la ride beffardo perché sa di poter continuare la sua corsa indisturbato.