Meno carta uguale più alberi
Tradotto in termini ambientali, questo significa 20 milioni di alberi abbattuti e 4 milioni di tonnellate in emissioni di anidride carbonica. Così secondo le stesse stime il risparmio potenziale da adozione del documento digitale nei soli settori soggetti a normativa oscillerebbe tra le 168 mila e le 259 mila tonnellate di materiali cartacei, dato equivalente al 13-21% del consumo totale di carta negli uffici italiani. Risparmi che corrispondono a oltre 6 milioni di alberi e all'emissione di 900 mila tonnellate di Co2. Dei risultati sono però stati raggiunti. Secondo lo studio presentato da NetConsulting, nel 2007 il risparmio realizzato attraverso l'utilizzo della posta elettronica certificata anzichè le raccomandate, sia da parte della pubblica amministrazione che da parte delle aziende, ha consentito un risparmio di 720 milioni di euro nel 2006 e di 440 milioni nel 2007. Quest'anno i messaggi via posta elettronica certificata sono stati circa 150 milioni, il 32% dei quali, la quota più alta, da parte della pubblica amministrazione. L'industria ha contribuito con un 18%. Un dato che ha una duplice lettura. Da una parte, infatti, se la quota dei servizi on line offerti dalla Pa è del 70% rispetto al totale, solo un 16% viene effettivamente utilizzato. Dall'altra questo quadro testimonia una resistenza da parte delle piccole e medie imprese ad affrontare le novità tecnologiche, spesso soppesate più per i costi di avvio iniziale, che per i vantaggi economici che offrono sul lungo periodo. «Noi abbiamo un sistema di piccole e piccolissime imprese - ha spiegato Sangalli - che hanno bisogno di organizzazione per entrare nell'era digitale. C'e un problema di sbarramento culturale, di difficoltà finanziaria, di dimensione». Di qui la necessità che imprese e Pa «facciano squadra» per tutti quei processi che le coinvolgono. In questo senso, la certezza del supporto normativo è centrale, ha rimarcato Sangalli, che non ha nascosto timori per un possibile slittamento anche di alcune delle novità legislative attese per il 2008. «Un eventuale rinvio del rapporto on line con l'ufficio delle Entrate, che è la pubblica amministrazione strategica nel rapporto con le imprese - ha sintetizzato Sangalli - suonerebbe come sintomo e produrrebbe un rallentamento. Ma il governo ci ha rassicurato, noi ne prendiamo atto».