Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it L'economia italiana ...
Se si prende in considerazione la tendenza, poi, la crescita su base annua sarebbe pari all'1,9%, in accelerazione quindi rispetto al +1,8% del secondo trimestre. Notizie positive, dunque, sul fronte dell'economia rafforzate anche da quelle sui conti pubblici. Per Bankitalia, infatti, il debito ad agosto è sceso a quota 1.619,504 miliardi. Anche se positive, però, le stime preliminari dell'Istat mostrano la lentezza della macchina produttiva italiana rispetto agli altri stati europei. Solo la Spagna, ad esempio, ha registrato un aumento del Pil dello 0,7% e del +3,8% a fine anno. Nel dettaglio il +0,4% segnato dall'economia è imputabile all'industria e ai servizi, che hanno visto aumentare il proprio valore aggiunto, mentre l'agricoltura risulta in difficoltà. Così se nel quarto trimestre la variazione del pil italiano risultasse nulla, la crescita acquisita per il 2007 sarebbe pari all'1,7%. «Io sono abbastanza fiducioso e penso che la crescita italiana vada avanti. Penso che la crescita italiana, detto che non siamo certo alle percentuali che si desidererebbero, tenda a non essere lontana dal 2% o qualcosa appena sotto il 2%», ha commentato il premier, Romano Prodi. Una risposta all'allarme lanciato dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, secondo il quale «l'Italia continua a perdere competitività» e si va «verso un periodo di peggioramento delle previsioni». A condividere il parere di Via XX Settembre è, invece, il vicepresidente per il Mezzogiorno di Confindustria, Ettore Artioli: «L'allarme è giustificato» Per Confesercenti i dati relativi al terzo trimestre non devono far «cantare vittoria, visto che per il 2008 si stima una frenata all'1,4%». Preoccupata anche la Confcommercio per «le condizioni con cui il nostro Paese entrerà nel 2008».