Portabilità dei mutui,

I notai e l'Abi, l'associazione dei bancari italiani, al tavolo organizzato al ministero dello Sviluppo Economico, hanno raggiunto una preintesa per velocizzare le complesse procedure burocratiche che sono legate alla cancellazione dell'ipoteca e agli altri atti burocratici collegati. Una soluzione che sicuramente riduce i tempi e di conseguenza le spese generate per gli adempimenti amministrativi. Ma che lascia la massima indeterminatezza su chi, alla fine, dovrà sopportare gli oneri del trasferimento. L'unica cosa certa è che i consumatori sono tutelati, almeno sulla carta, dalla norma scritta dal ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, nel decreto liberalizzazioni e che espressamente specifica che i costi non possono gravare sui debitori. La previsione, dunque, c'è ma il problema resta in piedi. Le banche hanno, infatti, già messo le mani avanti: «Faremo il necessario, ma noi non possiamo obbligare i nostri associati» ad azzerare i costi a carico del cliente, anche perché «la portabilità ha i suoi costi», ha spiegato il direttore generale dell'Abi, Giuseppe Zadra. I consumatori hanno sentito subito puzza di bruciato: la portabilità non solo può, ma deve, essere a «costo zero» ha detto l'associazione Adoc. Elio Lannutti, poi, rappresentante dell'associazione dei consumatori Adusbef, è stato caustico: «Abi e notai sono come il gatto e la volpe che vogliono raggirare il consumatore Pinocchio». Le distanze sul tema insomma restano. L'unico punto d'incontro è stata la nota esplicativa che il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo sul tavolo e che è stata condivisa da tutti i soggetti presenti. Il Ministero ha sottolineato che «appare evidente» che la norma «si potrà sviluppare pienamente solo se saranno evidenti le convenienze ai soggetti interessati». Si riparte solo da questo principio. E la prossima mossa sarà dell'Abi che si è impegnata a portare all'attenzione del prossimo esecutivo, previsto per il 21 novembre, le proposte in materia.