Telecom, nuovi vertici

Nessuna novità è giunta sul fronte del rinnovo dei vertici del gruppo telefonico, a oltre sei mesi dall'accordo raggiunto con Pirelli e a due settimane circa dal closing effettivo. Già mercoledì scorso ieri il faccia a faccia tra il presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, e il presidente del cds di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, non era riuscito a sbloccare l'impasse. Prima di raggiungere un'intesa sui nomi potrebbero essere necessari ancora una decina di giorni. Gilberto Benetton, numero uno di Sintonia, ha affermato che le nomine avverranno «nelle prossime settimane». Mentre si aprivano i lavori della riunione degli indipendenti, sono giunti in Piazza Affari i consiglieri Aldo Minucci, vicedirettore generale di Generali e presidente di Telco, e Gilberto Benetton. Tra i primi ha lasciare Piazza Affari intorno alle 17, lo stesso Benetton seguito poco dopo da Gaetano Miccichè, responsabile corporate di Intesa Sanpaolo. Verso le 19 sono usciti invece assieme Renato Pagliaro, presidente del consiglio di gestione di Piazzetta Cuccia, e Minucci e alla spicciolata gli indipendenti Jean Paul Fitoussi, Diana Bracco, Paolo Baratta, Domenico De Sole e Luigi Fausti. Questi ultimi due consiglieri hanno spiegato che non ci sono stati contrasti e attriti all'interno del cda. Fausti ha poi precisato che Alierta non ha partecipato ai lavori della riunione del consiglio ma che «è entrato negli ultimi 10 minuti quando c'è stata la cooptazione». Telecom Italia ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto in calo del 6,6% a 2,22 miliardi (+4,3% eliminando l'effetto non ricorrente della cessione di partecipazioni) e con ricavi stabili a 23,207 miliardi (+0,4%). In calo del 3,6% l'ebitda a 9,433 miliardi, mentre l'indebitamento finanziario a fine settembre ammonta a 37,443 miliardi.