Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Era stata l'oggetto ...
Alla fine, tra scandali e intercettazioni, la banca veneta fu definitivamente acquisita da Abn Amro. Ieri il nuovo colpo di scena. Il gruppo bancario di Siena rimasto ai margini del processo di consolidamento del settore ha annunciato di aver acquisito l'istituto per 9 miliardi di euro dal nuovo padrone, e cioè dal Santander di Emilio Botin che, nel frattempo ha rilevato le quote dagli olandesi dopo un'Opa lanciata sulla banca «arancione» insieme a Fortis e Royal bank of Scotland. Rocca Salimbeni, grazie all'acquisizione, crea un gruppo da circa 3.100 sportelli e quasi sei milioni di clienti. E diventa a pieno titolo il terzo campione nazionale del settore insieme a Intesa-Sanpaolo e Unicredit-Capitalia. L'istituto guidato da Giuseppe Mussari si rafforza, in particolare, nelle regioni del Nord-Est in cui era debole: i 72 sportelli del Veneto saliranno a 372, i 116 dell'Emilia-Romagna saliranno a 216, ed i 6 del Friuli-Venezia Giulia saliranno a 73. Un rafforzamento significativo ci sarà anche in Lombardia (da 292 a 402) e in Sicilia (da 106 a 211). Il passaggio di Antonveneta, che ha fruttato al Santander una plusvalenza di 2,36 miliardi, porterà al Monte sinergie lorde stimate in un minimo di 360 milioni di euro, di cui 220 milioni di euro da risparmi di costi e 140 milioni da ricavi addizionali. Ora l'obiettivo 2009 per l'istituto veneto, ha affermato il presidente Mussari, è di raggiungere i 700 milioni di utile netto, contro i 500 previsti dall'ultimo piano industriale. Quanto ai fondi da utilizzare per chiudere l'operazione il 50% arriverà attraverso un aumento di capitale, offerto in opzione a tutti gli azionisti. Il 20/25% sarà finanziato con la cessione di asset e il restante con strumenti di debito.