Cuccia: Roma volerà sulla Nuvola
In corsa cinque banche e sei costruttori per realizzare il Nuovo Centro Congressi
Eur spa, la società che gestisce gli immobili nel quartiere a Sud della Capitale (90% ministero dell'Economia, 10% Comune di Roma), accelera nella realizzazione della cosiddetta Nuvola, il nuovo polo congressuale che dovrebbe essere ultimato nell'estate del 2010. Gli advisor finanziari, Rothschild e Risorse per Roma, stanno selezionando le offerte vincolanti pervenute da cinque banche intenzionate a sostenere il progetto. Si tratta di Banca Opi (Intesa Sanpaolo), Ubi (Unicredit), Banca di Roma, Bnl e Monte dei Paschi di Siena. Al vaglio anche le offerte dei costruttori: Impregilo-Toti, Condotte, Astaldi, Ccc e Salini. «L'importo complessivo delle opere in gara è di 277 milioni di euro al netto dell'Iva - precisa il presidente di Eur spa, Paolo Cuccia - Complessivamente si arriva a un importo finanziabile di 375 milioni. Il nuovo centro congressi rappresenta un modello di sviluppo per Roma e per l'Italia. Un progetto che paga se stesso». In che senso? «È la finanza di progetto, in cui pubblico e privato intervengono nella realizzazione di un'opera». Come funziona questo meccanismo per il Centro congressi? «Eur spa farà fronte alle esigenze finanziarie con un mix di debito e autofinanziamento, quest'ultimo deriverà dalla vendita dell'albergo, dai flussi di cassa generati dalla gestione e dai parcheggi esterni. La quota residua, 120 milioni, sarà coperta dai finanziamenti per "Roma Capitale". Questi fondi pubblici generano un indotto considerevole per gli operatori economici e la città». Di che cifre si parla? «L'attività del Nuovo Centro Congressi avrà un impatto rilevante sull'economia locale, con un giro d'affari complessivo stimato intorno ai 190 milioni di euro all'anno, di cui 55 milioni sono i ricavi diretti del Centro congressi e 135 milioni è l'indotto. Insomma i benefici dell'opera riguardano tutta la collettività e l'interazione tra fase progettuale-esecutiva e programmazione economico finanziaria fanno di questa iniziativa un unicum nel panorama italiano». Una grande opportunità per la Capitale, ma non le sembra di esagerare un po' con i numeri? «Le stime sono di società di consulenza specializzate. Roma sta imponendo il suo modello. Per guardare al futuro occorre investire nel turismo di qualità e oggi la Capitale punta con decisione al business congressuale che rappresenta il segmento più appetibile di tutto il settore. Lo fa con l'apertura della Nuova Fiera di Roma, con il Nuovo Centro Congressi e con lo sviluppo del distretto congressuale, il cui cuore e il polo congressuale dell'Eur» Che tempi prevede per la realizzazione delle opere? «La gara d'appalto dovrebbe concludersi entro fine mese, in base al ribasso d'asta e al prezzo al quale sarà venduto l'albergo sapremo quale sarà la cifra erogata dalle banche. I lavori partiranno il prossimo anno e l'albergo sarà consegnato nella seconda parte del 2009, mentre il centro congressi nell'estate del 2010». Non teme di trovare ostacoli? Qualcuno si è già lamentato per l'impatto urbanistico e ambientale. «Io sono molto sensibile alle problematiche ambientali, tan'è che con Abn Amro siamo sponsor della Fondazione Clinton. Ma quando si tratta di sviluppo sostenibile bisogna trovare la sintesi dei vari interessi. È profondamente antidemocratico che piccoli gruppi d'interesse blocchino opere che hanno avuto il via libera dalla maggioranza della popolazione» All'Eur è in corso anche la riqualificazione del Velodromo Olimpico. Nel quartiere si torna a costruire dopo molti anni. State già pensando ad altre iniziative? «Il nuovo statuto di Eur spa ci consente di uscire fuori dai confini del quartiere. Abbiamo già avviato colloqui per la riqualificazione della stazione ferroviaria di Ostia. Una cosa è certa: non abbandoneremo il modello della finanza di progetto, l'unico capace di creare sviluppo senza disperdere risorse pubbliche».