Mediobanca, nuovi soci in attesa
Ma già la lista dei candidati all'acquisto è in sostanza chiusa coi nomi circolati nelle ultime settimane. Si tratta di Mediolanum, Fininvest, Benetton, Popolare Vicenza e della tedesca Sal Oppenheim. È rinviato invece l'arrivo di un nuovo azionista indicato dai francesi. La decisione finale su modi e termini della vendita sarà sancito dal Patto che governa l'istituto il 26 ottobre, alla vigilia dell'annuale assemblea dei soci. Queste le indicazioni arrivate ieri al termine di una giornata di riunioni, aperta con il consiglio di gestione e quello di sorveglianza e proseguita con una colazione di lavoro cui hanno partecipato i vertici dell'istituto e buona parte dei consiglieri di sorveglianza fra cui Vincent Bollorè e Tarak Ben Ammar per conto del cosiddetto gruppo C dei soci esteri. Sono stati loro a fare il punto sullo stato dei lavori per la sistemazione del 9,3% che Unicredit si è impegnata a cedere dopo la fusione con Capitalia. «Ci sono molti investitori che vogliono entrare in Mediobanca», ha osservato Bollorè mentre Ben Ammar ha confermato i nomi di «Popolare di Vicenza, Mediolanum, Benetton, Fininvest, Sal Oppenheim». «Ricordate il film Indovina chi viene a cena? - ha aggiunto il produttore cinematografico - Tutti vogliono venire a cena e allora vediamo quanto posto c'è a tavola». Quanto ai francesi, con facoltà di salire dal 9 all'11%, Bollorè, Groupama e Botin si porteranno in prima battuta al 10% per risalire - ha spiegato il finanziere bretone - «ai livelli precedenti la diluizione» legata alle stock option. Solo in un secondo momento indicheranno un nuovo azionista, non per forza francese, cui destinare il residuo 1%. «Siccome Mediobanca vuole allargarsi sull'estero cerchiamo di dare a Mediobanca dei soci che portino qualcosa», ha spiegato Ben Ammar rispondendo alle critiche del vice ministro per l'Economia Vincenzo Visco sulla scarsa presenza internazionale dell'istituto. Intanto ieri il Cds ha nominato al proprio interno il comitato governance col compito di seguire da vicino l'applicazione del sistema dualistico. Ne fanno parte Cesare Geronzi, come presidente, Dieter Rampl, Ben Ammar, Marco Tronchetti Provera ed Eugenio Pinto. Via poi alle relazioni per la prossima assemblea sul piano di buy back fino al 2% e su quello di stock option, che riguarda ben il 4,5% del capitale.