Arriva la concessione unica

La polemica tra Autostrade e il ministro risale ai tempi dell'annunciata fusione tra la società italiana e gli spagnoli di Abertis. Operazione che non andò a buon fine perché arrivarono dei paletti sull'ingresso nell'azionariato. «La società Autostrade deve capire che vende un asset fondamentale - ha aggiunto il ministro - se l'esecutivo chiede di sapere chi alla fine ne tiene le fila non lo facciamo perchè siamo diventati neostatalisti, ma perchè per il Paese la rete autostradale è indispensabile». Insomma tra il ministro delle Infrastrutture e Autostrade per l'Italia «è stato raggiunto un punto di incontro», dopo «un anno importante di confronti», da cui si esce «senza vinti nè vincitori», ha sottolineato Di Pietro rivolgendosi al presidente di Atlantia e Autostrade per l'Italia, Gian Maria Gros-Pietro e all'amministratore delegato Giovanni Castellucci presenti all'inaugurazione. Di Pietro ha avanzato una sola obiezione alla presentazione della quarta corsia svolta dai vertici della concessionaria: «So bene che rischio i pomodori perchè sono in casa vostra -ha detto- ma l'opera è stata finanziata interamente non dalla società Autostrade, bensì dagli utenti, perchè nessuno regala nulla a nessuno». Per il resto, ieri a Novate Milanese tra vertici aziendali e il ministro c'era un clima di grande cordialità istituzionale: il presidente Gian Maria Gros-Pietro non ha mancato di esprimere «un ringraziamento sentito alle istituzioni, a partire dal ministro». economia@iltempo.it