Il mattone prosegue la corsa

Nel 2006 c'è stata una buona tenuta anche se non ci sono più i picchi di qualche tempo fa. Ma possiamo dire che la febbre del mattone non è finita». Parola di Gualtiero Tamburini, vicepresidente di Nomisma e responsabile dell'Osservatorio sul mercato immobiliare del centro di studi bolognese. Ieri è stato presentato il primo rapporto dell'anno sul mercato immobiliare, in particolare delle città intermedie che, nel 2006, ha registrato un aumento del 6,9% nel prezzo delle abitazioni usate, contro un dato di poco superiore al 7% nel 2005. In generale, il mercato immobiliare italiano nel 2006 ha registrato stabilità nelle grandi aree urbane (abitazioni usate +6,2%) mentre soprattutto nelle città intermedie i prezzi hanno registrato un rallentamento della crescita, anche se lieve. Fenomeno che dovrebbe accentuarsi nel 2007, con un incremento medio previsto del 3,5%, per tornare poi a una ripresa nel 2008 (+3,8%). L'incremento registrato nelle città intermedie è il più contenuto dell'ultimo quadriennio, quello delle grandi città è il più contenuto dal 2000-2001. Nei grandi centri urbani, le previsioni per il 2007 indicano un maggior rallentamento dei valori (+2,6%), ma ci sono segnali di una ripresa della crescita più rapida (+4,3%). Il rallentamento della crescita - ha spiegato Tamburini - deriva sia dalla necessità che il mercato assorba i picchi espansivi degli ultimi anni sia da un fenomeno di compatibilità con i redditi. Nel 2006 i prezzi delle abitazioni nuove sono aumentati del 6,3% nelle grandi città e del 6,2 in quelle intermedie; quelli degli uffici del 5,6% in entrambi i casi; e per i negozi ci sono stati aumenti del 6% e +5,7. Una tendenza ormai evidente è l'aumento del ricorso al credito: nel 2006 il numero dei mutui erogati per le abitazioni ha superato per la prima volta quota 500 mila (502.669), con un incremento del 4,4% sul 2005 e del 25,6% dal 2002. Le compravendite sono state 868.183 (in crescita rispetto alle 833.350 del 2005), il 57,9% delle quali realizzate tramite il ricorso al mutuo. Nomisma esamina anche i tempi di vendita, allineati sia nelle grandi città che in quelle intermedie, che hanno subito un leggero allungamento: per la vendita delle abitazioni occorrono in media 4,3-4,4 mesi, 5,7 per gli uffici, 5,1-5,3 per i negozi. economia@iltempo.it