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Adr, Gemina studia l'offerta per gli australiani

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La direzione del patto di sindacato di Gemina ha confermato ieri l'orientamento all'eventuale acquisto della partecipazione di Macquarie in Adr, anche se, viene precisato, non è stata ancora presa in considerazione alcuna concreta ipotesi di operazione. La partita vede schierati da una parte l'asse Benetton-Sposito-Capitalia e dall'altra gli azionisti australiani insieme ai Romiti. Le divergenze sono tutte sul piano industriale. I primi vorrebbero investire 2 miliardi di euro per rilanciare Fiumicino. I secondi, invece, sarebbero disposti a un piano più contenuto e concentrato sull'attività aeroportuale. Gemina, attraverso la società Leonardo, controlla la maggioranza (51%) di Adr, mentre il fondo australiano ha in mano circa il 44,75% della società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Capitalia e Mediobanca sono già state incaricate di valutare il valore della quota di Macquarie e di preparare l'offerta. Le trattative sono già state avviate: Macquarie, che ha incaricato come consulente Banca Leonardo, avrebbe chiesto 1,3 miliardi, ma Gemina non sarebbe disposta a spendere tale cifra. Se i colloqui non andassero a buon fine potrebbe profilarsi un nuovo scenario con gli australiani che potrebbero puntare a rilevare la quota della società italiana. Lo scontro,quindi, potrebbe spostarsi sul terreno delle opa. Nel gennaio scorso l'astensione dei consiglieri del fondo australiano aveva bloccato l'approvazione del bilancio. Alla base di questa decisione c'è la valutazione in circa un miliardo di euro del volume di investimenti necessario e la contestazione dei 300 milioni di aumento di capitale previsti dal piano elaborato dall'amministratore delegato Maurizio Basile. [email protected]

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