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Un mercoledì nero per le Borse europee

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I timori di una bolla immobiliare affondano i listini. Bruciati 226 miliardi di capitalizzazione

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L'indice Dow Jones 600, che raggruppa i maggiori titoli del Vecchio Continente, ha perso il 2,66%. E sulla stessa scia si sono messi i listini delle maggiori piazze europee. Il panico europee è stato innescato dalle preoccupazioni sulla tenuta del mercato americano dei mutui, che potrebbe avere pesanti ripercussioni sulle banche del Vecchio Continente e sullo stato dell'economia in generale. I timori di un nuovo effetto domino simile a quello partito dalla borsa di Shangai solo qualche settimana fa hanno fatto il resto. Così Parigi ha ceduto il 2,4%, Francoforte il 2,66%, Londra il 2,61%, Milano il 2,23%. A scatenare i timori che lo stato dell'economia in questi primi due mesi dell'anno non sia positivo come credeva il mercato, sono i segnali che vengono dal settore Usa dei mutui cosiddetti subprime, cioè le ipoteche concessi a soggetti con scarse garanzie e dunque a tassi più alti. I mancati pagamenti in questo comparto avrebbero raggiunto nel quarto trimestre la cifra del 4,95%. Tanto è bastato per far sobbalzare il mercato de credito americano: se questo settore entrasse in crisi a farne le spese sarebbero molte banche esposte verso questo tipo di prestiti. Insomma la corsa dei prezzi degli immobili che sembrava senza fine, sembra essere arrivata al capolinea. Negli Usa sono sempre di più le famiglie che non riescono a pagare le rate dei mutui accesi negli anni scorsi quando il mattone era l'unica forma di investimento ricercato. La paura proveniente dagli Stati Uniti ha contagiato tutti gli altri mercati. In rosso sono andate le piazze asiatiche le prime ad aprire ieri mattina. L'indice giapponese Nikkei è sceso del 2,9 per cento e lo Hang Seng di Hong Kong del 2,6%. I timori hanno poi contagiato i mercati Ue, dove gli analisti hanno messo nel conto che lo scoppio della bolla immobiliare possa estendere i suoi effetti in tutti gli altri settori, compreso gli indicatori dell'economia reale, tarpando le ali a consumi personali e investimenti. Anche Milano non è sfuggita all'ondata di vendite. e a Piazza Affari il Mibtel ha ceduto il 2,23%, lo S&P/Mib il 2,45%, il Tech Star l'1,78% e l'All Stars l'1,92%. In fondo al listino delle blue chips i titoli finanziari che hanno seguito l'andamento dei comparti di banche e assicurazioni. Fonsai ha ceduto il 3,47%, Generali (-3,28%), Bpu (-3,20%), Unicredito ha segnato un -3,06%. In una giornata condizionata dallo scivolone delle borse, l'euro si è rafforzato. E non solo sull'onda delle tensioni che sono arrivate dall'economia americana ma anche perché trova sempre più credito lo scenario di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. [email protected]

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