di FILIPPO CALERI LA POLITICA alza le barricate contro il possibile arrivo di gruppi stranieri, in particolare ...
Se l'ipotesi cessione è stata salutata dal mercato con aumenti del titolo Pirelli che in Borsa dopo aver sfiorato un +10% per poi assestarsi a un +6,3%, il Governo con il ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani ha espresso la sua contrarietà al possibile arrivo nella plancia di comando di mani straniere. Tutte comprese quelle dei russi di Sistema che, a Roma, insieme alla delegazione di Vladimir Putin, ieri hanno confermato per bocca del presidente della società, Vladimir Evtushenkov, l'avvio di contatti per rilevare l'ex monopolista italiano e la continuazione dei negoziati nei prossimi giorni, approfittando del passaggio in Italia. Immediato lo stop alla cessione eventuale di un'asset considerato strategico per il Paese. Secondo Bersani, siamo già «ben oltre il rischio» che il gruppo possa passare in mani straniere, perché «l'ossatura dei nostri protagonisti industriali e finanziari non è in grado di raccogliere una sfida di questa portata». Più in generale «è evidente che di fronte alle opportunità fornite sia dai processi di liberalizzazione sia dagli sviluppi industriali e tecnologici» in settori come le Tlc l'Italia non è in grado di reggere la sfida della globalizzazione. Bersani ha invocato quindi l'intervento di «banche, assicurazioni e fondi pensione» per dare più «stabilità strategica». Sul fronte poitico è intervenuto il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni: «La situazione di questi giorni - ha proseguito Gentiloni - rappresenta una sfida per il mondo delle imprese e della finanza italiana. Mi auguro che imprese e finanza - ha concluso - siano all'altezza di questa sfida che la situazione propone". Fra le banche per ora nessuno esce allo scoperto. Mediobanca e Capitalia starebbero, secondo indiscrezioni, valutando il dossier e nella serata di ieri, prima di partecipare al direttivo del patto di Piazzetta Cuccia, il presidente di Capitalia Cesare Geronzi e il numero uno di Pirelli Marco Tronchetti Provera si sono incontrati nella sede della banca insieme ai soci francesi dell'istituto, ma non è chiaro quale sia stato il tema della discussione. Unicredit e Intesa sarebbero dal canto loro più restie a intervenire e si chiama fuori anche il fondo Clessidra guidato da Claudio Sposito, mentre Edizione Holding, socia al 20% di Olimpia, si dichiara pronta, per bocca del suo presidente Gilberto Benetton, a restare in Olimpia in caso di un disimpegno di Pirelli a seconda del profilo dei nuovi azionisti. economia@iltempo.it