L'incontro a Basilea
Le economie mondiali «continuano ad essere dinamiche», e i banchieri centrali del G10, riuniti nella Banca dei regolamenti internazionali, non hanno ragionato sull'ipotesi avanzata dall'ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan di una recessione negli Usa a fine anno, attenendosi alle previsioni dell'attuale vertice della Fed. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che durante la conferenza stampa in cui ha vestito i panni di numero uno dei banchieri centrali del G10, ha come sempre soppesato ogni parola. Ma in una Basilea assolata e primaverile, riferendo sugli scambi di vedute con i colleghi delle potenze economiche cui fa capo l'85% del Pil mondiale - Trichet non ha nascosto un prudente ottimismo. Ottimismo dopo la caduta delle borse mondiali innescata dal tonfo dei 9% di Shangai lo scorso 27 febbraio, innanzitutto. «Non è stata una crisi, ma una correzione globale» seppur diffusa e ampia, ha voluto precisare Trichet. «In un clima in cui l'appetito per il rischio è storicamente alto, e c'era qualche segno di sottovalutazione del rischio - ha spiegato - questo episodio è stato un utile richiamo». E lo scrollone che ha bruciato 3.300 miliardi di dollari di capitalizzazione fra il 27 febbraio e il 5 marzo - facendo temere che le borse mondiali avessero imboccato ormai la discesa, è stata «una tipica correzione di mercato», non causata quindi dall'economia reale, e che a sua volta non dovrebbe avere ripercussioni sui fondamentali economici. Ma soprattutto - ha osservato Trichet rispondendo ai giornalisti - «i mercati hanno retto il colpo», anche quelli emergenti. Niente timori di una brusca frenata del Pil mondiale all'orizzonte, dunque, è il secondo messaggio che i banchieri del G10 - dal governatore di Bankitalia Mario Draghi a quello della Banca del Giappone Fukui - hanno lanciato per bocca di Trichet. «La crescita globale - ha spiegato l'ex numero uno della Banca di Francia - continua ad essere dinamica», e «più sostenibile» nei mercati emergenti rispetto alle precedenti fasi economiche espansive.