di GIOVANNI LOMBARDO IN ATTESA del nuovo piano industriale, ancora arenato a causa delle divergenze ...
Il gruppo che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino ha registrato un risultato netto di 60 milioni di euro, in calo del 24,7% rispetto all'anno precedente (79,7 milioni). Ma il dato, precisa la società, «riflette anche il diverso impatto delle plusvalenze da dismissioni, rispettivamente di 61,4 milioni nel 2006 e 69,6 milioni nel 2005». I ricavi complessivi sono risultati pari a 567,3 milioni (-2,3% rispetto al 2005). Buone notizie, invece, sul fronte del traffico che l'anno scorso ha raggiunto quota 35,1 milioni di passeggeri (+6,7%) con incrementi sia per la componente domestica (+5,2%), sia per quella internazionale (+7,6%). L'aumento del traffico, soprattutto su Fiumicino (+5,2% superando i 30 milioni di passeggeri), non è bastato a contenere la diminuzione degli incassi legata soprattutto alle attività aeronautiche. Un calo, spiega Adr, dovuto alla legge sui requisiti di sistema che ha ridotto i diritti pagati dalle compagnie aeree alle società di gestione aeroportuale. Al calo dei ricavi della componente aeronautica (-8,6%) è stato in parte compensato dalla «crescita significativa (+8,4%) dei ricavi non aeronautici derivanti dalle attività commerciali», si legge nella nota diffusa dalla società. Il progetto di bilancio e il bilancio consolidato saranno sottoposti all'assemblea degli azionisti il 16 aprile in prima convocazione e il 19 in seconda. In quella sede potrebbe esserci la resa dei conti tra i grandi soci. La divergenza sulle linee strategiche ha impedito finora all'amministratore delegato, Maurizio Basile, di andare avanti con il nuovo business plan. Da una parte l'asse Benetton-Sposito spinge per un piano da 2 miliardi di investimenti. Dall'altra parte i Romiti, spalleggiati da Macquarie, preferirebbero un intervento finanziario più contenuto e indirizzato alla gestione operativa dell'aeroporto. Nei giorni scorsi, però, è circolata la notizia di una possibile uscita degli australiani dal capitale di Adr. Una mossa che potrebbe sbloccare lo stallo in cui si trova da mesi il cda della società romana. Tornando ai numeri, il risultato operativo della gestione è stato pari a 146,1 milioni registrando una sostanziale stabilità rispetto al 2005 (147 milioni di euro). Gli investimenti sono stati pari a 57,9 milioni «e hanno interessato principalmente le aree di sviluppo infrastrutturale e manutentivo tendenti al ripristino e al miglioramento di condizioni di efficienza e di servizio dell'aerostazione». L'accordo per la cessione dell'intera partecipazione detenuta nel capitale Adr Handling spa al gruppo spagnolo Fcc ha determinato una plusvalenza, consolidata al netto dei costi di cessione, pari a 61,4 milioni di euro. economia@iltempo.it