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La Bce rispetta la previsioni: tassi al 3,75%

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Trichet porta il costo del denaro al livello più alto degli ultimi 5 anni. Ancora ritocchi in vista

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E ieri ha portato i tassi al 3,75%, il livello più alto degli ultimi cinque anni e mezzo, quello vigente nel settembre 2001 e in particolare dopo gli attacchi alle Torri Gemelle. Non solo il numero uno di Francoforte a lasciato aperta la porta a una nuova stretta, anche se sui tempi dell'azione gli analisti sono incerti: un ritocco potrebbe avvenire in giugno ma non è così scontato. Sembra più plausibile, infatti, che la Bce si prenda una pausa un pò più lunga per poi intervenire alla luce delle indicazioni congiunturali. L'economia in ogni caso va bene, tanto che la stima di crescita di quest'anno è stata rivista al rialzo al 2,5%. La politica monetaria dell'Eurotower «resta accomodante», ma i tassi non sono più bassi: sono «moderati e questo non vuol dire che siano appropriati», ha sottolineato Trichet, ribadendo comunque che «nessuna decisione viene presa ex ante. Si valuterà volta per volta, in considerazione dei dati a disposizione. Monitoreremo la situazione». La Bce - ha assicurato - continuerà «ad agire in modo fermo e puntuale. Giudicherà e poi farà quanto ritiene necessario per assicurare la stabilità dei prezzi». I tassi al 3,75% «non sono a un picco», ha aggiunto il presidente della Eurotower. Secondo gli analisti l'attuale livello può essere considerato neutrale, visto che la forchetta che indica la neutralità dei tassi di interesse è identificata fra il 3,5% ed il 4%. La decisione di ritoccare al rialzo il costo del denaro è stata presa dal consiglio direttivo all'unanimità: «Non c'è stata nessuna discussione su un possibile aumento di 50 punti base», ha precisato Trichet, osservando come la Bce ha deciso di intervenire per contrastare i rischi sui prezzi. Proprio sul fronte dell'inflazione, la Bce ha reso note le nuove stime 2007 e 2008. Per quest'anno la previsione è stata rivista al ribasso all'1,8% dal 2% di dicembre scorso. Per il 2008, invece, le previsioni sono state rialzate, dall'1,9% al 2%. «I rischi al rialzo per l'inflazione restano», ha osservato Trichet. E sono la possibile nuova impennata delle quotazioni petrolifere, e l'aumento dei prezzi amministrati e delle tasse indirette. Un ulteriore pericolo per la stabilità dei prezzi arriva dai salari: se il loro sviluppo sarà più forte del previsto, l'inflazione è a rischio. Da questa considerazione l'inviato alla parti sociali «ad assumersi le proprie responsabilità». Nel frattempo, la Bce «monitorerà le negoziazioni salariali in atto in Europa». L'inflazione 2007 risulterà in calo in un contesto di crescita economica sostenuta. La Bce ha ieri annunciato di aver rivisto al rialzo le stime sia per l'anno in corso sia per il prossimo: per il 2007 si prevede un pil in crescita del 2,5% rispetto al 2,2% di dicembre, mentre per il 2008 la stima e del 2,4% (2,3% in dicembre). La revisione al rialzo «riflette in larga parte la forza con cui il pil è cresciuto nella seconda parte del 2006 ed i bassi prezzi del petrolio - ha concluso Trichet - Secondo il Consiglio, i rischi sull'outlook favorevole sono bilanciati nel breve termine. A lungo termine, i rischi sono al ribasso». I pericoli che potrebbero rallentare l'economia sono i prezzi del petrolio, il possibile risorgere di pressioni protezionistiche e un rientro disordinato degli squilibri globali. [email protected]

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