Telecom, banche pronte a entrare in gioco
Oggi il presidente Guido Rossi svela le linee di sviluppo del piano di rilancio e il cda affronta l'approvazione del bilancio del 2006. Ma la Borsa continua a snobbare il lavoro finora condotto dal manager salito al posto di Tronchetti Provera. Anche se prende sempre più piede l'ipotesi di un ingresso delle banche nella partita. Non sarà un cda indolore per quanto riguarda il piani di rilancio. Il confronto in consiglio si preannuncia quanto meno vivace alla luce dei malumori della Pirelli di Marco Tronchetti Provera dopo il no del presidente di Telecom, Guido Rossi, e dei manager del gruppo a un accordo su larga scala con Telefonica e alla luce della loro scelta di perseguire una crescita stand alone. Della situazione che si è venuta a creare si parlerà anche nel cda di Olimpia, convocato anch'essooggi a seguire quello di Telecom come di consueto per prendere atto del bilancio della partecipata. Secondo il Financial Times, che cita fonti vicine alla compagnia spagnola, Telefonica ha abbandonato l'idea di acquisire una quota di Telecom Italia o di dare vita a un'alleanza con l'operatore italiano. E se «in teoria le trattative per un'alleanza potrebbero essere riprese in futuro - scrive il quotidiano britannico - le fonti aggiungono che l'idea è stata abbandonata per «il futuro immediato». Il gruppo spagnolo esce così di scena dopo la sospensione delle trattative con Pirelli per l'acquisto del 30% circa di Olimpia, la holding cui fa capo il 18% di Telecom, e dei contatti di tipo industriale con la stessa Telecom. E l'abbandono del tavolo delle trattative da parte di Cesar Alierta, ha rilanciato le ipotesi di un ruolo più attivo delle banche. Già presenti a diversi livelli nell'azionariato di Pirelli e Telecom, Mediobanca (con la partecipata Generali) e Capitalia, in particolare, avrebbero valutato in prima battuta insieme ad altri investitori istituzionali italiani, prime fra tutti le fondazioni, di controbilanciare in Olimpia con un nucleo italiano la presenza di un alleato industriale del peso di Telefonica. Ora, venuta meno l'opzione spagnola, rimangono in teoria gli spazi per un'iniziativa, che avrà per forza di cose un carattere puramente finanziario e che dovrebbe essere concordata con Tronchetti. Nel frattempo Pirelli si prepara a incassare, con il sì del cda, un dividendo 2006 sui livelli di quelli dell'anno precedente mentre per gli anni successivi è prevedibile un ridimensionamento. Alla vigilia del cda la società ha perso da parte sua nuovo terreno in Borsa (-0,84% a 2,12 euro sui livelli di settembre/ottobre). A deprimere le quotazioni è stato l'abbassamento dei target price sulle attese poco entusiasmanti sui conti 2006. Il consensus è su circa 3 miliardi di euro di utile netto e 30,8 miliardi fatturato. economia@iltempo.it