Indagine Censis

E c'è un nucleo vitale di imprenditori che sta proiettando in avanti il settore e che costituisce una «minoranza trainante» portatrice di una moderna cultura del fare azienda. A sostenerlo è una ricerca del Censis commissionata da Confagricoltura, presentata ieri e inserita nei temi del Forum nazionale «Il futuro fertile», in programma a Taormina dal 22 al 24 marzo e curato dall'organizzazione agricola. «La minoranza trainante che emerge dalla ricerca - ha spiegato il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma - risulta particolarmente attiva e vitale, in grado di rispondere pienamente alle esigenze del mercato e del rinnovamento in atto nel mondo imprenditoriale agricolo». L'indagine mette in luce alcuni punti di forza di questa «minoranza trainante». Innanzitutto scambia conoscenze: fitte reti di collaborazione e di scambio di esperienze con altre imprese sono attivate dall'80% delle aziende analizzate, che condividono nella maggior parte dei casi (75%) il proprio know-how. Poi guarda oltre i confini nazionali (il 27% opera all'estero, prevalentemente attraverso attività d'esportazione dal quale ricava il 30% del fatturato) e fa innovazione: il 90% ha apportato negli ultimi anni innovazioni di processo o di prodotto e il 64% lo ha fatto rafforzando il processo di fidelizzazione con la propria clientela. Anche sulla leadership aziendale i mutamenti sono forti e vincenti, con imprenditori sempre più aperti alla condivisione delle decisioni con figure professionali specialistiche (in oltre il 30% dei casi). E poi c'è la capacità di stabilire un processo empatico con il mercato: il 25% ha scelto di posizionarsi in nicchie alte di mercato, il 33% di innalzare la qualità dei prodotti, 21% di puntare sulla comunicazione e su nuove formule distributive. Importante è poi il modo di stare sul mercato. In tal senso il 50% delle imprese analizzate opera tramite marchio proprio o con marchio di origine, il 36% produce e trasforma i propri prodotti e il 31% vende direttamente al cliente finale. «La ricerca - ha detto il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni - conferma l'esistenza di un'impresa agricola dinamica, che investe e che tenta di raggiungere il mercato in modo efficace, anzichè subirlo». economia@iltempo.it