IL GOVERNO italiano, così come quello spagnolo, continuano a ribadire «neutralita» nell'operazione Enel-Endesa, ...
Per il gruppo italiano sembra comunque spianarsi la strada alla conquista spagnola. Uno dei primi tre ostacoli sembrerebbe infatti superato: secondo prime indiscrezioni da Madrid il controllo di Viesgo non sarebbe infatti un problema, visto che la genco iberica acquistata dall'Enel qualche anno fa non è più tra i primi 5 operatori nazionali e quindi viene a cadere il divieto che impedisce di essere contemporaneamente azionista di più di uno dei primi cinque operatori nazionali. Le altre due richieste riguardano la possibilità di superare il 10% nel capitale di Endesa (Enel attualmente è ferma al 9,9%) e la rimozione da parte del Consiglio dei ministri spagnolo del congelamento al 3% dei diritti di voto per le aziende a partecipazione pubblica. Mentre gli occhi restano puntati anche sulle possibili mosse di E.On, il gigante tedesco che ha già messo sul tavolo un'opa da 41 miliardi (che non potrà comunque aumentare) su Endesa. La Commissione europea potrebbe giocare un ruolo importante. Se la Consob spagnola Cnmv ha nuovamente spento le velleità di E.On, dichiarando l'impossibilità di aumentare il prezzo offerto per Endesa, la Commissione Ue sta per chiedere a Madrid la rimozione delle condizioni imposte dalla Cne all'Opa E.On.