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di LEONARDO VENTURA DEFICIT senza controllo nel 2006 secondo i dati dell'Istat.

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Un tasso ancora più elevato rispetto al 4,1% del 2005. La brutta notizia è stata però controbilanciata da quella relativa al pil. Che lo scorso anno ha toccato una crescita media annua dell'1,9%, la più alta dal 2000, contro il risicato 0,1% di crescita dell'anno precedente. A pesare sul buco di bilancio sono state tutta una serie di voci inattese nelle previsioni fatte dal ministero dell'Economia. In particolare ai rimborsi dell'Iva sulle auto aziendali, per un ammontare, al netto del recupero delle imposte dirette sugli stessi, di 15.982 milioni di euro, dovuti dallo Stato in base alla sentenza della Corte di Giustizia europea del 14 settembre 2006. L'effetto negativo sui conti è arrivato anche dalla cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della società Tav per il finanziamento dell'Alta Velocità e la retrocessione alla società di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli. Al netto di questi oneri straordinari l'indebitamento netto in rapporto al Pil sarebbe risultato pari al 2,4%. La sfortuna insomma si è messa di traverso sulla via del risanamento già avviata dall'ex governo. I dati sono comunque migliori di quelli preventivati dall'esecutivo Prodi che, nel piano di stabilità nazionale, aveva indicato una crescita del Pil dell'1,6% e un indebitamento al 4,8%. La notizia della crescita record del Pil è stata commentata positivamente da Palazzo Chigi che ha parlato di inversione di rotta. E di motivo di rinnovata fiducia «che conferma che la linea di politica economica intrapresa dal governo dà buoni risultati» ha parlato anche il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. «Sono dati che comunque confermano che è in atto una ripresa che non dipende solo da fattori congiunturali» ha aggiunto il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani. Ma notizie meno positive arrivano dal fronte fiscale: nel 2006, dice sempre l'Istat, la pressione fiscale è salita al 42,3%, il livello più alto dal 1999 quando era stata pari al 42,4% e contro il 40,6% del 2005. [email protected]

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