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di FILIPPO CALERI LA COMMISSIONE Ue ha bocciato gli incentivi concessi agli italiani dal governo Berlusconi ...

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Il cartellino rosso di Bruxelles riguarda i sussidi per oltre 220 milioni di euro erogati tra il 2004 e il 2005 e che ora dovranno essere rimborsati, seppur parzialmente, dalle emittenti televisive che ne hanno tratto «vantaggio indiretto». Come nel caso degli operatori più grandi come la Rai e Mediaset. Il gruppo del Biscione, però, ha immediatamente annnunciato l'opposizione al verdetto ricorrendo alle vie legali. Salvi invece gli aiuti concessi nel 2006 per l'acquisto dei decoder in Valle D'Aosta e Sardegna, giudicati «accettabili» perché considerati come finanziamenti per lo sviluppo di una rete di trasmissioni in regioni in cui la copertura tv è insufficiente. Quella di ieri era comunque una decisione annunciata da tempo. Da quando l'Antitrust europeo aveva chiuso l'inchiesta nata dalle denunce delle tv che trasmettono via satellite. Infatti - come spiega la Commissione Ue - lo sconto riconosciuto a chi ha acquistato un decoder per il digitale terrestre o per la Tv via cavo (150 euro nel 2004, 70 euro nel 2005) non è «neutrale dal punto di vista tecnologico», proprio perché esclude la tecnologia satellitare. Questo ha creato un indubbio «vantaggio indiretto» per i gruppi televisivi attivi sul fronte delle nuove tecnologie di trasmissione, che hanno potuto sviluppare nuovi servizi a pagamento a costi relativamente bassi. Si tratta di Rai, Mediaset, La7 (gruppo Telecom) e Fastweb. A lungo si è discusso su chi dovesse pagare. Alla fine l'Esecutivo europeo ha accolto la richiesta della commissaria alla concorrenza, Neelie Kroes, secondo la quale devono essere «le emittenti che hanno goduto maggiormente dei sussidi» a farsi carico del rimborso. La palla passa quindi al Governo, che dovrà decidere in quali forme e in quale entità i rimborsi dovranno avvenire. «La Commissione - ha ribadito la Kroes - non può accettare aiuti di Stato che creino distorsioni inutili della concorrenza tra piattaforme di trasmissione». Il fronte del no alle conclusioni dell'Antitrust europeo si è fatto sentire anche a Bruxelles. Il vicepresidente della stessa Commissione Ue, Franco Frattini, ha fatto mettere a verbale le sue perplessità sulla decisione presa. E gli eurodeputati di Forza Italia, Antonio Tajani e Mario Mauro, hanno denunciato come «l'unico risultato è quello di danneggiare aziende e consumatori».

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