Crescita, arriva l'ok da Bankitalia
La promozione arriva da palazzo Koch, dopo l'incontro del governatore Mario Draghi con i principali banchieri italiani. I prestiti alle imprese sono accelerati, grazie all'aumento degli investimenti e delle scorte nonchè alla realizzazione di operazioni di finanza straordinaria. Il credito bancario, quindi, si è espanso, ma per gli istituti di credito sono in vista nuove sfide, quali l'adeguamento alla direttiva Mifid (Markets in Financial Instrumets Directive) e a quella della nuova disciplina della compliance. Un incontro durato tre ore, quello di ieri mattina presso la sede della Banca d'Italia, cui hanno preso parte gli ad di Unicredit, Capitalia e Intesa Sanpaolo, rispettivamente Alessandro Profumo, Matteo Arpe e Corrado Passera; il presidente e il direttore generale dell'Abi, Corrado Faissola e Giuseppe Zadra; l'ad del banco Popolare di Verona e Novara, Fabio Innocenzi; il direttore generale di Mediobanca, Alberto Nagel; ed il dg di Mps Antonio Vigni. Tre gli argomenti all'ordine del giorno: l'analisi della congiuntura, gli effetti della Mifid, e l'adeguamento del sistema bancario alla nuova disciplina della compliance, cioè la conformità alle regole previste dai nuovi standard di Basilea 2. Per quanto riguarda lo stato dell'economia, riferisce Bankitalia, «gli intervenuti hanno confermato che la congiuntura nell'area dell'euro e in Italia è caratterizzata da prospettive di crescita e di inflazione favorevoli. In particolare, la crescita europea, guidata dalla Germania, appare sostenuta e le condizioni finanziarie globali rassicuranti». L'espansione del credito bancario in Italia appare «elevata» e «riflette l'accelerazione dei prestiti alle imprese, legata all'aumento degli investimenti e delle scorte nonchè alla realizzazione di operazioni di finanza straordinaria». Le banche hanno quindi presentato «le iniziative realizzate o ancora allo studio per rendere le loro strutture operative conformi alle prescrizioni della direttiva». Intanto per Bruxelles il «caso Fazio» è chiuso. La Commissione europea ieri ha archiviato la procedura di infrazione aperta il 13 dicembre del 2005 nei confronti dell'Italia con l'accusa di aver ostacolato l'ingresso di banche straniere nel nostro Paese. Questo a causa del modo con cui la Banca d'Italia alora guidata da Antonio Fazio aveva gestito l'attività di vigilanza e supervisione nelle vicende di Antonveneta (sotto il tiro dell'olandese Abn Amro) e Bnl (nel mirino della spagnola Bbva).