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GLI automobilisti italiani rischiano di rimanere a «secco» per due giorni: i benzinai, sul piede di guerra ...

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E hanno confermato la riunione di oggi per decidere le modalità ed i tempi della serrata di 48 ore, gia preannunciata nei giorni scorsi. A meno che dal governo non arrivi una convocazione mirata a illustrare alla categoria la strategia dell'esecutivo e le misure allo studio in materia di rete di distribuzione. «Qualche segnale positivo è arrivato dal fatto che nell'ultimo consiglio dei ministri non si è affrontata la questione», fa sapere Roberto di Vincenzo, segretario generale della Fegica-Cisl - una delle tre sigle di rappresentanza dei benzinai - ma senza un «segnale del Governo» lo sciopero resta confermato e potrebbe scattare, a stretto giro, nei tempi cioè necessari a rispettare il «il minimo preavviso previsto dalla norma». Il Governo «ci sta mettendo nelle condizioni di non poter evitare lo sciopero», gli fa eco Luca Squeri, presidente della Figisc l'organizzazione di categoria dei gestori Confcommercio. I benzinai - spiega il responsabile della Fegica - hanno «apprezzato» il fatto che nell'ultimo consiglio dei ministri «il Governo non abbia affrontato» il tema della distribuzione carburanti: si tratta «di un seppur minimo segnale positivo» che però «non basta a tranquillizzare la categoria che torna a chiedere al premier Romano Prodi ed al ministro per lo sviluppo economico, Pierluigi Bersani, un incontro per fare chiarezza». Il Governo «batta un colpo e ci convochi per illustrarci la strategia sul settore e mettere le carte in tavola. Rimane infatti la preoccupazione - prosegue Di Vincenzo - su possibili provvedimenti o iniziative che l'esecutivo potrebbe decidere di esaminare nell'ambito del "lenzuolone" sulle liberalizzazioni già annunciato da fonti di governo per la prossima riunione del Cdm». Alla base dell'agitazione dei benzinai ci sono gli ipotizzati interventi che il Governo avrebbe allo studio - nell'ambito del più ampio capitolo sulle liberalizzazioni - per quanto riguarda la rete di distribuzione dei carburanti. E, in particolare, sulla possibilità che si prevedano misure in grado di favorire l'ingresso nel settore alla grande distribuzione, sul modello francese. La possibilità cioè per supermercati ed ipermercati di vendere carburanti.

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