di GIOVANNI LOMBARDO FIAT ancora sotto i riflettori a Piazza Affari.
I risultati preliminari che saranno diffusi giovedì dal gruppo sono dunque attesi con particolare interesse dal mercato. Non solo. Occhi puntati anche sulle mosse degli investitori dopo che la banca d'affari svizzera Ubs ha rivisto al rialzo il consiglio su Fiat (da neutral 2 a buy 2), alzando di ben 4 euro il prezzo obiettivo (target), che viene portato a 20 euro sulle attese di uno scorporo di Fiat Auto. Inoltre tra le auto europee, secondo Ubs, sarà proprio il gruppo di Torino ad avere le maggiori possibilità di registrare quest'anno una crescita tanto nei volumi, quanto negli utili (la scorsa settimana le cifre sull'andamento di Fiat Auto in Europa hanno evidenziato una crescita del 17,6%). E ieri è arrivato un altro report positivo per il gruppo torinese guidato dall'amministratore delegato Sergio Marchionne. Secondo l'istituto di analisi PriceWaterhouseCoopers la rimonta di Fiat Auto proseguirà alla grande anche nel 2007 con la conquista del decimo posto, occupato lo scorso anno dal gruppo Suzuki, nella classifica dei principali produttori mondiali di auto. Pwc assegna alla casa torinese un incremento del 10% (oltre 226 mila unità in più), oltre al ruolo di portabandiera tra le case automobilistiche europee «grazie all'introduzione dei nuovi modelli e alla riconquista dei mercati emergenti». Fiat Auto, insomma, secondo lo studio, il prossimo anno porterà l'Italia ad essere l'unico paese dell'Europa occidentale a registrare «un significativo incremento dei volumi produttivi» e il sesto nella classifica dei 10 paesi con il maggior tasso di crescita nella produzione di auto rispetto al 2006. Ma a trainare la produzione di auto mondiale, che il prossimo anno dovrebbe aumentare di 1,9 milioni, saranno i paesi emergenti i cui stabilimenti assembleranno il 97% dell'incremento della produzione. I protagonisti del mercato mondiale dell'auto saranno i paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e quelli dell'Europa Centrale, avvantaggiati dai minori costi produttivi. Riguardo alla classifica dei primi 12 gruppi di costruttori, che producono oltre il 90% delle auto nel mondo, invece, la Pwc assegna nel 2007 il primo posto al gruppo Toyota, seguito da General Motors, Ford, Renault-Nissan (che il prossimo anno dovrebbe incrementare la propria capacità di assemblaggio del 14%), Volkswagen (che dovrebbe perdere oltre 200 mila unità), Hyundai (che scalzerà dal sesto posto la DaimlerChrysler), DaimlerChrysler, Honda, Psa (che subirà un taglio di quasi 200 mila unità), Fiat (che produrrà 226 mila unità in più e soffierà il decimo posto alla Suzuki), Suzuki e Bmw.