Alitalia, Della Valle in pista
La compagnia si prepara ad affrontare una settimana chiave, come densa di avvenimenti è stata la settimana appena conclusa che ha visto decadere il consiglio di amministrazione. Si intensificano intanto le voci di possibili cordate in vista delle offerte. Il presidente di Tods Diego Della Valle ha detto che per Alitalia «c'è disponibilità» mentre dal fronte sindacale ieri il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - in un'intervista - ribadisce i timori di una «svendita» appellandosi al «coraggio di imprenditori che abbiano voglia di misurarsi». Anche il sindacato - spiega - «dovrà mostrare coraggio ma se l'ipotesi sarà quella della svendita non potrà fare altro che difendere i diritti dei lavoratori». All'appuntamento di lunedì 29 Alitalia arriva quindi con un cda decimato, dopo le dimissioni del presidente di Air France Jean Cyril Spinetta il 17 gennaio che hanno ridotto il board a soli due componenti (il presidente e ad Giancarlo Cimoli e il rappresentante del Tesoro Giovanni Sabatini). Intanto, si scaldano i motori delle possibili cordate: sul dossier Alitalia «c'è disponibilità da parte nostra - ha detto ieri Diego Della Valle - sono operazioni complesse nelle quali è importante raggruppare un buon numero di imprenditori italiani e sicuramente un partner industriale che conosca questo mestiere. Allo stato attuale mi sembra tutto molto complicato». Della Valle è tra i soci di Management & Capitali, il fondo salva-imprese di Carlo De Benedetti che studia un dossier in vista della gara. L'uscita di Spinetta ha rafforzato l'idea che Air France potrebbe presentare un'offerta, così come la tedesca Lufthansa. L'imprenditore milanese Paolo Alazraki ha detto che presenterà l'offerta in cordata con una banca italiana, un fondo canadese, i vettori Emirates e Lan. Al lavoro sarebbero anche Mario Resca, presidente di McDonald's Italia, e la banca d'affari Rothschild. Possibile una cordata di imprenditori veneti sostenuti dalla Banca Popolare di Vicenza. Intanto Fit Cisl Piloti critica le parole dei giorni scorsi del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa: «Dichiarare che i piloti lavorano due giorni alla settimana è frutto solo di superficialità ed approssimazione - dice Aldo Cagnoli - ed ha il solo ed ingiusto effetto di screditare la categoria».