Tassi, la Bce prepara il rialzo
Il presidente della Banca centrale, Jean Claude Trichet, è pronto a rialzare i tassi. E ad aggravare i bilanci economici di chi ha già contratto mutui e presti a tasso variabile. Nonostante l'attesa fiammata dei prezzi non ci sia stata: il petrolio è sceso abbondantemente sotto i livelli record e la ripresa seppur annunciata non si è ancora tradotta in una fuga in avanti dei prezzi, la Banca centrale europea ha confermato che «agirà con tempestività e fermezza» per assicurare la stabilità dei prezzi. Una frase che potrebbe significare una nuova stretta del costo del denaro in marzo, quando il tasso di riferimento potrebbe salire così dall'attuale 3,50% al 3,75%. La stretta prende le mosse dalla constatazione dei rischi al rialzo dell'inflazione (che sia nel 2007 che nel 2008 oscillerà intorno al 2%), dell'ampia liquidità e della crescita economica sostenuta. Secondo la Bce «permangono i presupposti affinchè l'area euro cresca vicino al suo potenziale». È però necessario - avverte l'Eurotower - che i singoli Paesi continuino a seguire la strada delle riforme, fra le quali quelle tributarie e previdenziali, così da rimuovere gli «ostacoli strutturali» che frenano la crescita e il mercato del lavoro che, pur essendo migliorato negli ultimi dieci anni, vanta ancora livelli di disoccupazione elevati in Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Finlandia. Un ulteriore miglioramento dell'utilizzo delle forze di lavoro nell'area richiede la prosecuzione delle riforme tributarie e previdenziali, ivi compresi una minore imposizione fiscale sul lavoro e correzioni sui sussidi al reddito corrisposti ai disoccupati, laddove questi riducono gli incentivi alla ricerca di un posto di lavoro», afferma la Bce, constatando come il cuneo fiscale nei Paesi dell'area euro rimanga «significativamente superiore ai livelli statunitensi», nonostante nell'ultimo decennio sia diminuito per diversi gruppi (fra cui le famiglie con secondo reddito e le persone con redditi inferiori alla media), »indicando accresciuti incentivi a favore dell'offerta di lavoro femminile e delle persone scarsamente qualificate«. Con il favorevole ritmo di crescita del pil negli ultimi trimestri e dell'evoluzione positiva del mercato del lavoro, la dinamica salariale »potrebbe risultare più vigorosa rispetto alle attese correnti. È pertanto cruciale che le parti sociali seguitino a mostrare senso di responsabilità.