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di FILIPPO CALERI I FRANCESI affilano le armi per la conquista di Alitalia.

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Un'azione che ha fatto immediatamente decadera l'organo di gestione ormai orfano di consiglieri. L'uscita dalla plancia di comando della compagnia aerea lascia preludere alla concreta la possibilità di un'offerta da parte del gruppo franco olandese per la compagnia italiana. Il rebus sul destino della compagnia è insomma sempre pià vicino. Intanto tutti i sindacati hanno confermato il rinvio dello sciopero proclamato per venerdì 19 gennaio. La decisione del presidente di Air France-Klm è arrivata, inaspettata, ieri mattina, a due giorni dalla riunione del board e a poco meno di due settimane dalla scadenza del bando lanciato dal Tesoro per la manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti di almeno il 30,1% della compagnia aerea italiana, ha lasciato «sorpreso» il premier Romano Prodi e il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Ed è stata letta dagli operatori di Borsa come il possibile preludio a un'offerta di Air France-Klm per la compagnia guidata da Giancarlo Cimoli: il titolo Alitalia a piazza Affari ha chiuso con un rialzo del 2,12% a 1,0590 euro. La mossa di Spinetta, giunta due giorni dopo le dimissioni di Gabriele Checchia (nominato ambasciatore d'Italia in Libano), ha ridotto a due componenti, il presidente e amministratore delegato Giancarlo Cimoli e il rappresentante dell'azionista Tesoro, Giovanni Sabatini, il cda, che è così decaduto. Per ricostituirlo, la società ha annunciato che sarà convocata «tempestivamente, entro febbraio», probabilmente nella settimana dal 19 al 23, l'assemblea degli azionisti. Intanto il cda fissato per il 19 è stato annullato. In una nota, il gruppo franco-olandese ha spiegato che il proprio presidente «non può più far parte del cda Alitalia, alla luce del bando di offerta lanciato dal governo italiano sul capitale di Alitalia e visto che Air France-Klm è un partner commerciale» del vettore italiano. Una mossa che ha sorpreso Prodi il quale ha affermato che «sull'Alitalia c'è una strategia precisa, seria, pulita, trasparente e questa deve andare avanti», quindi «nessuno può interferire» visto che si tratta di una società quotata in Borsa. Intanto, sul fronte dei potenziali acquirenti, secondo fonti finanziarie AirOne si starebbe muovendo per costituire una nuova società veicolo per partecipare alla privatizzazione, l'imprenditore milanese, Paolo Alazraki, intende presentare una manifestazione di interesse in cordata con una banca italiana e i vettori Emirates e la cilena Lan, mentre anche Lufthansa sta studiando il dossier. I sindacati, intanto, hanno rinviato lo sciopero di venerdì prossimo, 19 gennaio dopo aver ricevuto la convocazione ufficiale da palazzo Chigi per un incontro il primo febbraio. Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl e Sdl attendono dal governo risposte su «rinnovi contrattuali, stop alla deindustrializzazione messa in atto dal vertice aziendale, un indirizzo chiaro sulla privatizzazione e sul riassetto dell'Alitalia, in linea con i migliori esempi europei e mondiali»

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