Alitalia, alta tensione tra Governo e sindacati

I sindacati, che accusano l'Esecutivo di aver «tradito gli impegni», hanno confermato l'avvio della mobilitazione a partire dal 19 gennaio, avvertendo che la protesta «non durerà solo un giorno». Il titolo a Piazza Affari ha chiuso in calo del 2,32% a 1,051 euro. Venerdì prossimo, mentre sarà in corso lo sciopero e forse anche un sit-in davanti Palazzo Chigi e gli aerei della compagnia resteranno a terra, è previsto il consiglio di amministrazione della società per affrontare questioni relative al piano industriale e ai conti. Un board che sarà a tre, cioè ridotto al minimo, il presidente e amministratore delegato Giancarlo Cimoli, il numero uno di Air France - da tempo la «promessa sposa» di Alitalia - Jean Cyril Spinetta e il rappresentante dell'azionista Tesoro Giovanni Sabatini, dopo che ieri si è dimesso Gabriele Checchia a causa dell'attuale impegno di ambasciatore in Libano. È stato «fino ad oggi irresponsabilmente negato dal governo - hanno ribadito Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Sdl e l'associazione professionale Unione piloti - un confronto sull'indirizzo che intende dare al processo di privatizzazione». In un lungo comunicato che oggi, sotto forma di volantino, sarà distribuito a tutti i lavoratori dell'Alitalia, i sindacati hanno sottolineato che «proseguono le scelte sbagliate» da parte dell'azienda, che è «fermo l'adeguamento all'inflazione dei contratti di lavoro scaduti nel 2001» e che «l'esecutivo assiste, senza intervenire, al continuo peggioramento dei conti che porterà la compagnia in condizioni disperate all'appuntamento della privatizzazione». Operazione che è stata impostata dal Governo «sotto il profilo esclusivamente finanziario, che ha già prodotto il disastro attuale lasciando prefigurare un drastico ed inaccettabile ridimensionamento, che rischia di configurarsi come una svendita». A suggerire la ripresa del dialogo fra governo e sindacati, «affinchè l'operazione di salvataggio dell'Alitalia riesca» nell'interesse di tutti, è stato il senatore Ds e componente della Commissione Lavori pubblici Paolo Brutti secondo cui «non bisogna far apparire l'Alitalia sotto una luce pessima altrimenti questa operazione non nasce sotto buoni auspici e il rischio è di far saltare il banco». Insomma, ha spiegato, prima dello sciopero di venerdì prossimo occorre «alleggerire la tensione» e tenere presente che i lavoratori della compagnia sono «terrorizzati da una vendita a scatola chiusa». Sul fronte dei potenziali acquirenti, gli imprenditori veneti guardano con interesse alla privatizzazione dell'Alitalia e il presidente della Confindustria del Veneto, Andrea Riello, auspica che «il Governo non ne faccia una low cost» perchè «può essere ancora uno strumento per il Paese» che «non può che interessare agli imprenditori».