Metà dei pensionati sotto i 1000 euro
Secondo l'Istat, nel 2005 il 31,3% dei beneficiari delle prestazioni pensionistiche avevano meno di 65 anni, mentre il 54,8% non arrivava appunto a un reddito di 1.000 euro al mese. Il numero dei pensionati secondo i dati Istat-Inps diffusi ieri è rimasto sostanzialmente invariato a quota 16.560.879 mentre la spesa complessiva ha raggiunto quota 214.881 milioni di euro (+3,3%). Nel complesso le pensioni sono 23.257.480 ma se il 68,4% dei pensionati percepisce un solo assegno, il 24,2% ne cumula due e il 7,4% almeno tre. Le donne sono la maggior parte dei percettori di reddito da pensione ma hanno assegni significativamente più bassi degli uomini. Oltre 16,5 milioni pensionati, 53% donne. Le donne rappresentano la maggioranza dei pensionati ma possono contare solo sul 44,1% dei redditi da pensione complessivi. A fronte di assegni medi per ogni uomo pensionato di 15.451 euro l'anno le donne si fermano a 10.783. Le donne contano infatti su meno versamenti contributivi e sono spesso titolari di trattamenti di reversibilità o pensioni sociali. Oltre 5,2 milioni beneficiari con meno di 65 anni. Il 31,3% dei pensionati totali non ha ancora compiuto i 65 anni, la soglia prevista dalla legge per il ritiro per vecchiaia degli uomini. Il dato risente soprattutto dell'uscita dal lavoro per vecchiaia a 60 anni delle donne e del ritiro anticipato per anzianità contributiva degli uomini (possibile fino alla fine del 2007 con 57 anni di età e 35 di contributi o con 39 di contributi a qualsiasi età). La maggior parte dei pensionati non raggiunge i 1.000 euro al mese. Gli assegni si mantengono leggeri nonostante il lieve incremento della spesa complessiva. Il 54,8% del totale dei pensionati non arriva a 1.000 euro al mese ma il 23,8% si mantiene sotto i 500. Il 23,4% del totale dei pensionati può contare su assegni complessivi tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese mentre l'11,9% percepisce tra i 1.500 e i 2.000 euro. Meno di un pensionato su 10 (il 9,9%) può contare su redditi da pensione superiori a 2.000 euro al mese. Più pensionati al Nord con assegni più pesanti. Al Nord risultano 273 pensionati ogni mille abitanti, una percentuale superiore di quella del Centro (265) e del Sud (263) ma la percentuale si capovolge se si fa riferimento alla popolazione occupata. Rispetto alla media nazionale di 71 pensionati ogni 100 occupati (in calo rispetto ai 74 del 2000) al Sud la percentuale sale a 78 ogni 100 mentre al Nord scende a 67 ogni 100. L'importo medio del reddito da pensione in Italia è pari a 12.975 euro annui ma se la media al Nord fatto 100 l'Italia è pari al 105,4% al Centro raggiunge il 106,4% mentre al Sud scende all'87,5% della media nazionale. Diminuisce l'invalidità. Le pensioni di invalidità e di inabilità sono diminuite del 6,3% a 2.069.366 mentre le pensioni di vecchiaia (nelle quali sono comprese anche i ritiri per anzianità) sono aumentate leggermente da 10.753.424 a 10.881.960 unità. Sono infine aumentati gli assegni di invalidità civile (non vedenti, non udenti ecc) passando da 2.057.881 a 2.185.037 e quelli sociali (da 755.235 a 769.497).