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Conti pubblici, pesa l'Iva sull'auto aziendale

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Deficit al 4,1% nel terzo trimestre del 2006. I rimborsi frenano le manovre di risanamento

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La sentenza dell'Unione europea sulla detraibilità dell'Iva per le vetture delle aziende, infatti, frena le manovre di rientro del deficit che comunque risulta in calo rispetto allo scorso anno. Lo ha certificato ieri l'Istat comunicando che nel terzo trimestre 2006 il rapporto deficit-Pil è stato del 6,4% (la sentenza è di settembre), e nei primi nove mesi dell'anno è stato del 4,1%. Al netto di questa stangata dei rimborsi Iva, che vale 17 miliardi di euro, il deficit nei primi nove mesi 2006 sarebbe risultato molto inferiore, fermandosi al 2,5% (nel terzo trimestre all'1,7%) e quindi in linea con i parametri di Maastricht. Non solo. Nella contabilizzazione degli ultimi mesi del 2006 incombe anche l'accollo da parte del governo del debito per l'Alta Velocità ferroviaria che era stato attribuito a Infrastrutture Spa, ora tornata nel perimetro della pubblica amministrazione. Le ultime stime ufficiali del governo prevedono per l'intero anno, dunque, il deficit al 5,7%. «Abbiamo sempre detto che saremo al 5,5-5,6% con Iva e Ferrovie. Sono però voci straordinarie con effetti non permanenti - ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani - che ci permettono di mantenere la nostra traccia di rientro sotto il 3%» per il 2007. Tornando ai dati diffusi dall'Istat, manca ancora l'ultimo trimestre per tirare le fila dell'intero 2006, ma il deficit al 4,1% a fine settembre, con tutta la sentenza Ue, risulta già migliore del 4,3% del corrispondente periodo del 2005. Un risultato certamente positivo anche per l'intero anno, perchè strutturalmente l'ultimo trimestre è positivo per le finanze pubbliche. Sempre in tema di conti pubblici, arrivano buone notizie sul fronte delle entrate. Le Finanze hanno anticipato i dati sull'autotassazione definendoli «altamente positivi»: il gettito «del secondo acconto di novembre e dicembre è cresciuto infatti - hanno rilevato gli uffici del vice ministro all'Economia Vincenzo Visco - del 7,9% rispetto alla stessa scadenza del 2005. In termini assoluti, sono 3,1 miliardi di euro in più rispetto all'autoliquidazione di fine 2005». Dall'opposizione l'ex viceministro dell'Economia, Mario Baldassarri (An), evidenzia che «i dati dell'Istat dicono che nel 2006 il deficit pubblico in rapporto al Pil è stato pari al 2,9% al netto della sentenza europea sull'Iva» e dunque contesta «una Finanziaria tutta tasse e sangue da 35 miliardi».

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