L'Istat conferma: inflazione al 2,1% contro l'1,9% dello scorso anno
Nel 2006 il carovita torna a rialzare la testa
Dai primi dati resi noti dall'Istat, il tasso medio annuo d'inflazione si attesta al 2,1% contro il 2% di inflazione programmata fissato nel Dpef, in rialzo contenuto sul 2005, quando la media fu dell'1,9%. Ora gli occhi sono puntati sul 2007. Le previsioni dicono che non dovrebbe salire. Anzi, per gli analisti potrebbe scendere. Ma la cautela è d'obbligo. Restano incognite legate al petrolio e ai rincari di alcune voci chiave, come tariffe ferroviarie e ticket sanitari. A dicembre il tasso di inflazione è salito all'1,9% dall'1,8% di novembre. L'analisi settoriale segnala una crescita dei prezzi dei servizi finanziari e bancari (+0,3% mese, +1,1% annuo) e una diminuiscono di quelli degli alimentari lavorati, cioè trattati a livello industriale (+2,2% annuo contro +2,4% di novembre), mentre per i non lavorati l'incremento resta del 3,4%, come a novembre. Frenano invece i prodotti energetici: il calo dello 0,1% su novembre porta la crescita tendenziale al 4,4%. Più in dettaglio, la componente regolamentata (tariffe) sale del 9,8%, quella non regolamentata solo dello 0,2%. Il prezzo della benzina verde, infatti, è sceso dello 0,1% su novembre e dello 0,2% su dicembre 2005, registrando quindi una sostanziale stabilità. Quello del gasolio è rimasto fermo su novembre ed è sceso dello 0,3% sull'anno. Un effetto di contenimento dell'inflazione è arrivato dai medicinali (-9,6% tendenziale) e dagli apparecchi e materiale telefonico (-3,8% sul mese, -22% sull'anno). Fattori stagionali pesano sul capitolo ricreazione spettacoli e cultura (+0,4% congiunturale), su cui si scaricano gli aumenti dei prezzi dei pacchetti vacanze (+1,9% sul mese) e dei servizi culturali (+2,3% sul mese) che incorporano voci come parchi di divertimento ed impianti di risalita. Gli analisti (Ref, Mps Finance, Intesa) prevedono per il 2007 un tasso medio annuo in discesa all'1,8-1,9%. Per quanto riguarda i primi mesi dell'anno, secondo l'Isae la dinamica dei prezzi dovrebbe rimanere stabile, sempre che non si registrino «cambiamenti in senso sfavorevole sui mercati petroliferi». Confcommercio giudica in linea con le attese l'esito del 2006. Ma sulle prospettive a breve mantiene la cautela.