Una cordata di imprenditori non dichiarata chiede un incontro con i sindacati
E già arrivano i primi tangibili segnali che le cordate italiane e straniere interessate all'acquisto siano già al lavoro. Sul fronte dei possibili interessati a rilevare dal Tesoro una quota di controllo dell'azionariato della compagnia (cede tra il 30,1 ed il 49,9%), ieri ha tenuto banco la richiesta di un incontro che lo studio legale Carnelutti, a nome di una cordata che resta nell'ombra, ha rivolto ai sindacati. È stato ipotizzato un incontro con tutte le sigle il 9 o il 10 dicembre. Ma la Uil Trasporti ha fatto subito una puntualizzazione: «Come primo passo la nostra organizzazione ritiene più opportuno - ha spiegato Caronia - procedere con incontri separati, come del resto ha chiesto lo studio legale. Nulla impedirà poi, eventualmente, di procedere con altri incontri allargati». L'invito del dicastero guidato da Tommaso Padoa Schioppa a presentare manifestazioni di interesse scade il prossimo 29 gennaio. Sui possibili candidati, dalle indiscrezioni non emergono nomi nuovi: si parla ancora di un interesse della compagnia dell'Aga Khan, Meridiana, per crescere ancora dopo l'acquisizione del controllo di Eurofly. Ma anche di AirOne, di Alpi Eagles, e del fondo M&C di Carlo De Benedetti con altri nomi di primo piano della finanza italiana. Sul fronte internazionale, Air France reste la candidata naturale a uno sviluppo dei rapporti commerciali stretti con Alitalia, e già rafforzati da uno scambio azionario del 2%. Intanto dopo il boom di martedì scorso con aumenti in Borsa vicini al 4% ieri gli speculatori si sono fatti sotto e hanno prevalso i rRealizzi. Il titolo della compagnia di bandiera è sceso dell'1,57% a quota 1,06 euro. Intensi comunque gli scambi, che hanno raggiunto i 32 milioni di pezzi. Sciopero. Resta confermato lo sciopero dei dipendenti di Alitalia, indetto «ad oltranza» dal 19 gennaio, da Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Sult, e Unione Piloti, nonostante la tregua concordata con il governo lo scorso ottobre quando Palazzo Chigi ha aperto il dossier per iniziare a lavorare ad un piano di rilancio della compagnia di bandiera