Borse Ue a passo lento nel 2007
Questo almeno il giudizio delle grandi banche d'affari internazionali intervistate dall'agenzia Bloomberg. I pareri sulle aspettative sono stati raccolti in un campionario nutrito di istituti da Citigroup a Goldman Sachs, da Ubs a Unicredit, da Jp Morgan a Morgan Stanley, da Abn Amro a Deutsche Bank. I dati ottenuti sono stati elaborati e ne è emerso che il Dj Stoxx 600, l'indice europeo più rappresentativo, un cesto contenente 600 società quotate tra le maggiori del Vecchio Continente, crescerà quest'anno del 7,6%, meno della metà di quanto fatto nel 2006 (+18%) e meno di un terzo del risultato 2005 (+24%). Previsioni tiepide soprattutto per l'andamento dei tassi di interesse: secondo Nick Nelson, che segue l'azionario europeo per Ubs, e Martin Gilles, capo delle strategie per l'azionario a WestLb, l'aumento dei tassi da parte della Banca centrale europea (Bce) limiterà crescita dei profitti delle società europee, negli ultimi tre anni mai scesa sotto il 14%. In base alle attese di 16 economisti, la Bce porterà al 4% i tassi entro il terzo trimestre dell'anno. Un pò di verve ai mercati potrebbe arrivare dalle operazioni di fusione e acquisizione che, nel 2006, hanno toccato in Europa gli 1,7 miliardi di dollari: per Merrill Lynch i rendimenti dei bond senza rating utilizzati per finanziare i takeover sono al livello più basso degli ultimi dieci anni e, aggiunge Morgan Stanley, i grandi fondi specializzati nelle operazioni di buy-out hanno 1,6 miliardi di dollari da spendere. Si compenserebbe così il rallentamento dell'economia europea, attesa in lieve frenata il prossimo anno (dal 2,6% al 2,2% secondo i dati Ocse di fine novembre). «Il contesto macroeconomico - afferma Vincent Treulet, di Ixis Securities a Parigi - non è particolarmente brillante ma ci sono altri fattori più importanti». Tra l'altro in questo momento l'aggregato delle società dello Stoxx 600 quota 14,2 volte i profitti stimati, meno della media (16,3 volte) degli ultimi tre anni. «L'azionario - sostiene Niall MacLeod di Citigroup - è ancora a buon mercato». Ma anche tra le grandi banche e i grandi broker le opinioni sono discordanti. MacLeod, per esempio, è tra i più ottimisti, prevedendo ritorni fino al 20%, dividendi inclusi.