L'ultimo saggio di Sangiuliano e Consoli
Un vademecum mette la new economy sotto la lente
Il primo telefono cellulare è stato inventato da un'azienda italiana, la Teletta di Torino, siamo i maggiori utenti mondiali di telefonia cellulare, quasi due per abitante, vecchi e bambini compresi, ma non ne produciamo nemmeno uno. E si scopre che quanto alla velocità di Internet siamo dietro al Ghana. Questi ed altri spunti sono contenuti nel libro di Gennaro Sangiuliano e Dario Consoli, Manuale di Teoria e tecniche dei new media, edito dalle Edizioni Scientifiche Italiane (pagine 460, euro 36). Sangiuliano è giornalista Rai e docente alla facoltà di Giurisprudenza della Lumsa, Consoli è avvocato della Rai, esperto di diritto dell'informazione, già autore di diversi saggi sull'argomento. I due autori hanno voluto tentare una sistemazione organica della materia e delle sue multiformi articolazioni interdisciplinari, partendo dalla constatazione oggettiva che da almeno due decenni la nostra quotidianità, dal lavoro ai gesti più banali che accompagnano una giornata, è scandita dalle nuove tecnologie e segnatamente dai new media. Il libro di Consoli e Sangiuliano non è l'ennesimo saggio sociologico sui nuovi mass media, ma è un manuale che si muove attraverso problematiche tecnologiche, economiche e giuridiche suscitate dai new media. Un'ampia sezione del testo è dedicata alla «Neotelevisione digitale del 2000: tecnologia, economia e diritto», che significa analisi del digital system, della televisione cellulare, del Teleputer, della Compuvision, del Print on Demand. Gli autori s'intrattengono poi in molte pagine sui problemi sorti a proposito della proprietà intellettuale e del Copyright. Analizzano le varie forme di pirateria e gli strumenti giuridici per combatterla. Il tutto con la prospettiva di mettere in luce «lo spazio giuridico e normativo che i legislatori hanno creato per regolamentare la vita dei new media».