Fiat, Montezemolo prepara l'addio

Questa volta, però, in senso contrario rispetto al 2004 quando l'attuale presidente prese le redini del gruppo automobilistico in crisi nera. La diplomazia di casa Agnelli ha deciso. Il lavoro di Montezemolo è stato impagabile ma il futuro dell'azienda dovrà essere messo al più presto nelle mani dell'erede indicato dall'Avvocato, e cioè John Elkann, il nipote di 30 anni dell'ultimo patriarca della fabbrica torinese. Le chanche di Montezemolo sono veramente ridotte all'osso visto che proprio ieri l'altro artefice del salvataggio, Sergio Marchionne, ha sgombrato il campo da ogni dubbio. Lui in Fiat c'è stato nel momento del bisogno, caricandosi di oneri, e ora che è il momento di capitalizzare il risanamento ci resta almeno fino al 2010. Così Montezemolo rischia di fare presto la figura del terzo incomodo. Meglio prepararsi un'uscita onorevole avrà pensato l'attuale presidente dell'azienda del Lingotto, dopo che sulla stampa, Gianluigi Gabetti, numero uno delle casseforti di controllo Ifil e Ifi ha incensato il suo lavoro. «Ha dimostrato di fare molto bene il mestiere di presidente» ha spiegato Gabetti ma ha anche ricordato che Montezemolo non ha incarichi operativi. Tradotto: in un'ipotesi di maggior potere ad Elkann a Montezemolo resterebbe poco da fare. Le orecchie avranno sicuramente fischiato al numero uno Confindustria che già in più occasioni non ha mancato di far conoscere al grande pubblico le sue ambizioni. Montezemolo, infatti, non ha mai nascosto negli ultimi tempi la sua intenzione di scendere in campo in politica. Ma visto che i tempi non sono così veloci il presidente della Fiat ha già fatto trapelare quale sarà il suo prossimo obiettivo: via Solferino, ovvero la sede della Rcs- Corriere della Sera. E che resti veramente poco spazio a Torino per Luca Cordero di Montezemoloi è dimostrato anche dalla stampa internazionale. Un articolo di Paul Betts nella sezione European View del Financial Times ha spiegato come John Elkann, in tandem con Carlo Sant'Albano, il nuovo a.d. della holding di famiglia, Ifil, abbia portato a termine il suo primo grande affare per l'acquisto del controllo di Cushman& Wakefield, il gruppo americano attivo nella fornitura di servizi immobiliari. Tutto questo - continua Betts - segna «un radicale cambiamento» rispetto ai giorni di appena 18 mesi fa.