Fisco, le Fiamme gialle scovano settemila evasori
È questa la fotografia scattata dopo un anno di lavoro dalla Guardia di Finanza. Numeri che confermano l'allarme che il viceministro dell' Economia Vincenzo Visco ha lanciato appena due giorni fa: «l'evasione fiscale non è più solo un problema economico ma anche sociale». La Gdf ha scoperto 6.950 evasori totali: soggetti completamente sconosciuti al fisco che hanno nascosto allo Stato qualcosa come 7,5 miliardi. In totale, i redditi non dichiarati e ritrovati dalle Fiamme Gialle, raggiungono però i 15,3 miliardi, l'equivalente di una discreta manovra finanziaria. Quanto all'Iva, l'evasione accertata ammonta a 3,5 miliardi, il 40% in più rispetto al 2005. Si tratta però del recupero più consistente degli ultimi dieci anni, segno che le misure di contrasto adottate cominciano a dare qualche frutto. Ma la situazione reale del Paese è ancora peggiore: le stime relative al 2004 parlano di un sommerso che oscilla tra il 16,6 e il 17,7% del Pil. Vuol dire che sfugge alla tassazione una cifra tra i 230 e i 246 miliardi. «Il peso dell'economia sommersa - ammette il capo del reparto operazioni della Gdf, generale Giuseppe Vicanolo - rimane abbastanza rilevante e non accenna a diminuire». Parole confermate dai 28mila uomini e donne scoperti in cantieri e aziende a lavorare in nero. «Gli obiettivi cui la Gdf dedicherà la massima priorità - spiega non a caso il capo dei finanzieri, il generale Roberto Speciale - sono l'evasione fiscale e il contrasto alla criminalità economica. Aumenteremo i controlli e impegneremo tutte le risorse e i mezzi disponibili, per una sistematica azione di prevenzione e repressione». Una lotta che non risparmierà nessuno. «Le verifiche - dice ancora Speciale - riguarderanno tutti i contribuenti: vi sarà un riscontro attento e particolareggiato sui rimborsi Iva e le categorie economiche saranno selezionate con un'approfondita attività di intelligence e di controllo del territorio». Controllo che ha un obiettivo chiaro: stanare chi ha un tenore di vita troppo elevato rispetto ai redditi dichiarati. Ma non c'è solo l'evasione. Quanto a frodi gli italiani non sono secondi a nessuno: hanno truffato l'Unione europea - tra aiuti all'agricoltura e finanziamenti illeciti - per 430 milioni; lo Stato, sotto forma di incentivi alle imprese, per 421 milioni e il Servizio sanitario nazionale per 216 milioni (il 70% in più rispetto all'anno scorso). Discorso a parte merita il capitolo contraffazioni, nel quale l'Italia è leader europeo indiscusso. Il nostro Paese è ai primi posti non solo per il consumo ma anche per la produzione di falsi, con un giro d'affari di 3,5 miliardi. Nel 2006 sono stati sequestrati 89 milioni di prodotti e merci contraffatte, il 28% in più rispetto al 2005 e, soprattutto, più di quanto hanno fatto tutti e 25 i paesi dell'Unione Europea. Siamo bravissimi o molto scorretti? «Il boom esponenziale dell'industria del falso in Italia - è la risposta della Finanza - non conosce flessioni ma, anzi, si aggrava ulteriormente».