Generali, quota Mps a Mediobanca
Nagel compra l'1,6% del Leone. Siena tiene i diritti di voto fino al 2010
La banca milanese diretta dal dg Alberto Nagel, già socia di riferimento del Leone con una quota del 14,1%, ha comprato a termine il pacchetto di 20,2 milioni di titoli e fino alla scadenza del contratto, fissata al 30 giugno 2010, non potrà disporre dei diritti di voto, che rimangono in capo a Rocca Salimbeni. Il modello seguito dall'istituto senese è quello già messo in atto, attraverso obbligazioni convertibili sulle rispettive quote, da Unicredit e Capitalia, gli altri soci del patto di consultazione su Generali siglato nel 2003. La transazione strutturata con Mediobanca che comprende anche un'esposizione in derivati (un'opzione «call spread» su parte della quota con la stessa scadenza) «verrà gestita in un'ottica di valorizzazione - spiega una nota di Piazzetta Cuccia - utilizzando gli strumenti diretti e derivati più opportuni». Se sul Leone verrà lanciata un'Opa, Piazzetta Cuccia avrà peraltro la facoltà di richiamare in anticipo, senza attendere il 2010, la partecipazione e i relativi diritti di voto in chiave difensiva. E questa clausola, pur diffusa nelle compravendite a termine di azioni, deve aver contribuito - secondo quanto riferito nelle sale operative - a far riemergere in borsa scenari di futuri takeover favorendo il ritorno degli acquisti sulla compagnia triestina. Il titolo, dopo le vendite dei giorni scorsi, ha concluso la giornata in rialzo del 2,47% a 34,37 euro fra scambi sostenuti e pari all'1,5% del capitale. Il mercato punta su altre manovre in vista dell'assemblea di aprile a Trieste, che dovrà rinnovare l'intero Cda e in particolare la squadra di vertice, capitanata dal presidente Antoine Bernheim. Non a caso all'asta indetta alla vigilia da Mps, dopo la riunione del Cda dell'istituto guidato da Giuseppe Mussari, hanno preso parte, oltre a Mediobanca, tre giganti dell'investimento internazionale: Jp Morgan, Goldman Sachs e Morgan Stanley. Le loro offerte sono risultate tuttavia inferiori ai 33,5 euro per azione messi sul piatto da Piazzetta Cuccia. Quest'ultima ha un limite al rafforzamento in Generali dal momento che non può detenere una partecipazione di valore superiore al 40% del patrimonio di vigilanza. Si tratta di un 2% circa del capitale del Leone, oltre all'attuale 14,1%, che la banca in teoria ha ancora spazio per acquistare dato che, nel computo, l'acquisto a termine della quota dal Mps non dovrebbe contare.