Telecom non alza i prezzi
La decisione è della stessa società, che ha deciso di soprassedere a un rincaro per il quale i consumatori erano subito scesi sul piede di guerra. Canone telecom. L'aumento annunciato lo scorso primo dicembre (+1,5%, da 14,57 a 14,80 euro al mese) era ieri all'esame del Consiglio dell'Authority: in seguito al colloquio tra il presidente dell'ente regolatore Corrado Calabrò e il numero uno del gruppo telefonico Guido Rossi, Telecom ha deciso di soprassedere all'aumento con una operazione «fatta a tutela degli interessi generali dei consumatori». La decisione, che porta dunque anche al congelamento delle riduzioni relative ad alcune voci una-tantum come l'attivazione della linea che facevano parte della manovra complessiva, ha subito incontrato il consenso delle associazioni dei consumatori Costi di ricarica. Libera da impegni sul fronte del canone, l'Autorità si è così potuta dedicare ad altre questioni calde del settore, a partire dai costi di ricarica. Il Consiglio, per il momento, non ha preso una decisione definitiva, avviando una consultazione di 30 giorni al termine della quale si procederà a un intervento regolamentare a tutela degli utenti. L'obiettivo della nuova struttura tariffaria sarà quello di «garantire la massima trasparenza e tutelare le fasce sociali più deboli, che sono quelle che oggi subiscono il maggiore aggravio del costo». Contenzioso Vodafone-Telecom. L'Autorità, infine, ha deciso anche di avviare una consultazione «ai fini di valutare le modalità di fornitura dei servizi integrati fisso-mobili». Il tema è quello del contenzioso scoppiato tra Vodafone e Telecom sull'offerta dell'operatore mobile che consente di utilizzare il numero di casa anche sul telefonino e che ha visto, per il momento, una prima vittoria di Telecom in tribunale e il via libera del ministero delle Comunicazioni a una commercializzazione limitata del servizio. La consultazione mirerà tra l'altro a verificare la possibilità di prevedere obblighi relativi all'accesso alle reti degli operatori mobili da parte di operatori mobili virtuali.