Alitalia, sei mesi per la privatizzazione
Dopo quasi 60 anni di gestione statale, di cui gli ultimi dieci con perdite per 3,1 miliardi a fronte di iniezioni per 4,5 miliardi negli ultimi sette anni, è ora che la storia di insuccesso dello Stato azionista finisca. È l'analisi con cui i ministri dell'Economia Padoa-Schioppa e dei Trasporti Bianchi hanno spiegato alle commissioni Lavori pubblici del Senato e Trasporti della Camera la decisione «saggia e coraggiosa» del Governo di privatizzare la compagnia cedendo almeno il 30,1% del capitale. Operazione che richiederà circa sei mesi e il lancio di un'Opa da parte dell'acquirente per garantire gli interessi degli azionisti di minoranza, la forza finanziaria e l'intenzione di impegnarsi nello sviluppo della compagnia. Lo Stato non manterrà la golden share, forse una quota di minoranza. La garanzia dei livelli occupazionali «è uno dei parametri che saranno inseriti» nel bando di gara. Sicuramente «la garanzia dei livelli occupazionali è uno degli obiettivi. Ma non lo sappiamo per certo» ha spiegato il ministro Bianchi. L'attuale crisi e «non emergenza» di Alitalia, ha detto Padoa-Schioppa, è il risultato di varie cause «dalla presenza-invadenza della politica alla frammentazione e inquietante livello di confluittualità sindacale» ma ora «la ricreazione è finita», ha avvertito Bianchi. Ci sono stati anche «la risposta inadeguata, la concorrenza, le criticità nel settore, il mancato adeguamento delle infrastrutture, l'ampia prevalenza di interessi locali su quelli del sistema Italia». Intanto Alitalia si appresta ad affrontare un nuovo sciopero domani.